Il traffico merci prende il volo. Almeno da Malpensa, dove giovedì 23 ottobre è stato presentato il nuovo collegamento settimanale cargo per Città del Messico e Dallas. Lo scalo, che già movimenta il 50 per cento di tutto il traffico merci dall’Italia, negli ultimi quattro mesi ha fatto registrare una crescita del 6 per cento di tonnellate trasportate. La nuova tratta per Città del Messico e Dallas verrà effettuata da Cargolux, che garantisce da Malpensa già 12 collegamenti settimanali verso Osaka, Hong Kong, New York, Chicago, Los Angeles e San Paolo in Brasile, oltre a un servizio giornaliero con il Lussemburgo.
“In termini di tonnellate”, ha spiegato Giulio De Metrio, chief operating officer di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, “il peso del trasporto merci in Italia è del 2 per cento rispetto al totale, ma in termini di valore equivale al 40 per cento del totale delle merci trasportate da e per l’Italia. Esso rappresenta la risposta alle necessità di export del tessuto produttivo italiano, con cifre che continueranno a crescere. È per questo che Sea ha programmato 100 milioni di investimenti, di cui 70 già utilizzati per la nuova cargo city”. In aereo volano verso tutto il mondo i gioielli più celebri del made in Italy… “Le Ferrari, le Lamborghini e le Maserati sono un simbolo”, ha ricordato De Metrio, “ma non dimentichiamo il fashion, il cibo, il farmaceutico e il design in tutte le sue forme a cominciare dai mobili”. ”Con questo aumento di capacità di trasporto merci da Malpensa”, ha concluso De Metrio, “riportiamo anche dentro i confini nazionali un po’ di Pil che oggi parte su gomma e va a volare negli hub europei”.
”Abbiamo scelto Città del Messico”, ha spiegato Piarandrea Galli, amministratore delegato di Cargolux Italia, “per soddisfare i collegamenti con due città importanti per l’import-export del nostro Paese. In particolare Città del Messico, una delle più grandi metropoli al mondo dove è in crescita la richiesta di prodotti italiani e Dallas, dalla quale invece intendiamo far fronte alla richiesta di importazione italiana dagli Usa”.