Passino i vibratori lasciati sul cofano dell’auto. Passino i vasetti di vaselina, sempre in bella vista sull’auto. Ma quando sulla rampa di accesso ai box si è trovata di fronte a un suo libro con conficcato un pugnale, una 40enne ha capito che era ora di dire basta, chiedendo alle forze dell’ordine di essere protetta dall’ex. È una storia torbida quella che si è conclusa in tribunale a Como con la condanna per stalking a un anno (pena sospesa) di un 37enne. La relazione tra una 40enne e il 37enne, durata un anno, si chiude nel modo peggiore.
Secondo la tesi dell’accusa, l’uomo non avrebbe accettato l’interruzione del rapporto iniziando a tempestare la ex con i classici sms, le telefonate, gli appostamenti sul lavoro e fuori dalla casa dei genitori. Cose già viste in molte altre situazioni speculari. Poi però si passa oltre: una mattina, la signora si trova sul cofano dell’auto un vibratore, il giorno successivo un vasetto di vaselina, tutti in bella vista anche per gli altri residenti. Tutti pronti naturalmente a commentare. Provocazioni di cattivo gusto, che anticipano il ritrovamento di un libro abbandonato sulla rampa di accesso ai box. Volume di proprietà della 40enne (un regalo che tempo addietro l’uomo aveva fatto alla donna) trafitto da un pugnale. La versione fornita dal 37enne, nel corso del processo, è stata chiaramente di segno opposto. Ovvero, tutte quelle telefonate erano state effettuate e gli sms inviati, ma solo per recuperare le sue cose (vestiti, scarpe eccetera) lasciati in casa della ex che, invece, li aveva buttati via. Il giudice lo ha comunque condannato a un anno, pena sospesa.