“La terza corsia dell’autostrada A4 è un’opera strategica e va fatta, e per questo ho affrontato la questione appena assunto il mandato di presidente della Regione”. Lo afferma in una nota la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. “Per acquisire una cognizione il più possibile approfondita ho incontrato più volte il presidente e il direttore generale di Autovie Venete Spa, Emilio Terpin ed Enrico Razzini. Abbiamo fatto un quadro della situazione ereditata, rilevando che c’è un aspetto formale da risolvere, consistente nel chiarire con il Governo alcuni aspetti concernenti l’incarico commissariale. Ciò anche in considerazione di una precedente scarsa linearità, rappresentata dal fatto che, dopo la proroga dello scorso dicembre, l’allora commissario delegato Renzo Tondo, espressamente nominato in sostituzione dell’assessore Riccardo Riccardi, lo aveva a distanza di poco tempo ridelegato in qualità di soggetto attuatore”.
A questo proposito, anche Emilio Terpin ha sottolineato che “la complessa stratificazione di attività, competenze e obbligazioni assunte nel corso dei cinque anni di commissariamento ormai trascorsi necessita di essere adeguatamente analizzata, prima di poter individuare e adottare i correttivi indispensabili, anche alla luce degli insoddisfacenti risultati ottenuti sinora”.
“Abbiamo inoltre effettuato verifiche”, prosegue Debora Serracchiani, “sia sul cronoprogramma dei lavori sia sulle coperture finanziarie, e quanto emerge si sintetizza in alcuni anni di ritardo sui lavori di competenza del commissario e un ingente aumento dei costi, che già erano passati da circa 1,7 miliardi nel 2007 a circa 2,2 miliardi nel 2009”. Razzini ha considerato “la necessità che la realizzazione sia riprogrammata, parte entro il 2017 e il resto spostato al 2019, studiando i meccanismi giuridici perché ciò avvenga senza pregiudicare l’opera”.
“Tenendo ferma la necessità del completamento dell’opera e quindi della ricerca delle competenze finanziarie”, continua Debora Serracchiani, “ho proceduto con la verifica delle azioni necessarie per la revisione e l’aggiornamento del Piano economico e finanziario. A tal fine ho iniziato una serie di incontri a livello di Governo, cominciando dal presidente del Consiglio Enrico Letta fino al più recente con il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. In tale senso si sono sviluppati i contatti con il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, nel quale ho riscontrato grande e competente attenzione e una chiara volontà di proseguire nella realizzazione dell’opera. Allorchè sarà chiarita la situazione in tutti i suoi aspetti, non mi tirerò indietro e sarò disponibile ad assumere il ruolo di commissario, ma facendo tutto quanto in mio potere, assieme ai soggetti istituzionali coinvolti, per essere veramente utile a risolvere i problemi e non a complicarli”.