I periodi di recessione sono collegati al cambiamento delle abitudini di guidare. Secondo un rapporto pubblicato il 14 maggio dall’Ong Us Public Interest Research Group, i giovani, in particolare, sono meno portati a guidare – o ad avere una patente di guida – rispetto alle generazioni precedenti, per le quali l’automobile era una sorta di diritto. Calano quindi i chilometri percorsi in auto. E così finisce il driving boom, come viene dimostrato da una serie di cifre: i chilometri percorsi da una persona ogni anno, sono passati dagli 8.700 del 1970 ai 16.100 del 2004 (+85 per cento); è quello che il rapporto chiama “driving boom”, che è leggermente diminuito tra il 2004 e il 2012, attestandosi a 7.000 chilometri (-7 per cento), cioè il livello del 1996.
Altra dimostrazione del calo: alla fine del 2012, i guidatori rappresentavano il 49 per cento della popolazione con più di 16 anni rispetto al 61 per cento dell’ultimo rilievo, a giugno del 2005. Nel contempo gli americani, nel 2011 rispetto al 2005, hanno effettuato circa il 10 per cento in più di trasporti collettivi. Altrettanta crescita per la mobilità a piedi e in bicicletta. Una tendenza che è più marcata tra i giovani: nei 16/34enni, tra il 2009 e il 2001, il calo dell’uso dell’automobile è stato del 23 per cento in chilometri. Inoltre i giovani americani con meno di 34 anni hanno sempre meno patenti di guida: tra il 2000 e il 2010, il tasso percentuale è passato dal 21 al 26.