La Svizzera sarà anche la patria del formaggio con i buchi, ma in quanto a buche nelle strade gli automobilisti da Chiasso in su non sanno neppure cosa siano. E pensare che nel Paese rossocrociato nevica anche più che in Italia. Il sale, poi, da molti additato tra i responsabili delle crepe e della corrosione dell’asfalto, viene gettato in grande quantità. Eppure le strade cantonali e comunali sono lisce come tavoli di biliardo. Nessun segreto però, come spiega Emanuele Muraca della Cpa Costruzioni Pavimentazioni Asfalti di Lugano al Corriere di Como, impresa che partecipa e sovente vince le gare pubbliche per le asfaltature in Canton Ticino, da Chiasso ad Airolo. “Ci sono differenze fondamentali tra l’Italia e la Svizzera”, spiega Muraca, “sia a livello di manodopera sia a livello dei criteri stabiliti nel bandi”. Può fare qualche esempio? “Per un lavoro sulle strade cantonali, l’ente pubblico pretende requisiti specifici, dai carotaggi allo spessore del bitume”. Il bitume svizzero non è lo stesso di quello delle strade italiane? “Cambia la quantità di legante presente nella miscela. In Svizzera viene chiesta una percentuale dal 40 al 70 per cento di bitume, in Italia questi valori sono molto più bassi”. Parlava di differenze anche nella manodopera, eppure gli italiani sono considerati ottimi “stradini”, tanto che lavorano anche all’estero. “Le differenze di manodopera non dipendono certo dall’abilità”, dice l’imprenditore svizzero. “Solo in Svizzera ci sono i controlli. Vengono fatte verifiche da parte del committente prima di posare l’asfalto. Si prova la pressione del sottofondo ad esempio. L’80 per cento delle buche che si aprono sulle strade sono generate dalla rottura del sottofondo. Si fanno poi i test sugli isolanti, sulle miscele, sulla compattazione dei materiali e sugli spessori”. La gestione delle strade anche in Svizzera è completamente pubblica? “Certo, sono i Comuni o il Cantone a indire le gare d’appalto, ma anche su questo siamo rigorosi in Canton Ticino”. In che senso? “Nel senso che i bandi di concorso sono categorici, non come in Italia. Qui da noi non vince il prezzo più basso, ma sono i requisiti dell’impresa ad avere il peso maggiore sulle valutazioni pubbliche”. Da Chiasso ad Airolo, insomma, e pure nel resto della Svizzera, se si vuole asfaltare una strada si deve dimostrare di aver già fatto con profitto questo lavoro e di non avere avuto contenziosi. “Certo, il committente fa una media tra il prezzo e le referenze dell’impresa e poi fa una scelta. Ma, ripeto, anche la manodopera è fondamentale. Da noi si deve fresare e rimuovere tutto l’asfalto, si guardano i sottofondi e se sono danneggiati si riparano, poi si asfalta e tutto con la strada chiusa. Tutto un altro mestiere, insomma”, conclude.