L’etilometro? L’hanno inventato gli antichi romani. Il test si faceva con un bacio

L’etilometro è un’invenzione che conta almeno duemila anni. Lo racconta Alberto Angela, volto noto della tv scientifica e documentarista, figlio di Piero Angela, il signor Quark, nel suo ultimo libro “Amore e sesso nell’antica Roma” pubblicato da Mondadori. Nel testo, Angela spiega le relazioni tra moglie e marito ai tempi dei Romani. Una società, quella di Cesare, estremamente maschilista e con matrimoni non proprio basati sull’amore, ma piuttosto sulla convenienza e su decisioni di genitori e parenti. Così il maschio romano per evitare tradimenti sottoponeva ogni giorno la moglie all’etilometro. 

Sì perché, “in vino veritas” e consumando il nettare di Bacco la donna avrebbe potuto cedere più facilmente ai piaceri della carne extraconiugali. Come avveniva il controllo del tasso alcolico? Semplicemente con un bacio sulla bocca. La moglie era obbligata a baciare il marito ogni giorno che così poteva verificare, un po’ grossolanamente, la presenza o meno di alcol. La speranza è che vista la carenza di fondi per le forze dell’ordine, nel prossimo futuro non venga imposta questa pratica anche agli agenti di polizia stradale, della locale o ai carabinieri nei posti di blocco. È vero che le agenti in gonnella sono sempre più numerose, ma questa pratica è meglio lasciarla nei libri di storia. Per chi volesse sapere qualcosa di più sull’amore e il sesso al tempo dei romani: come ci si baciava, cosa si dicevano gli innamorati guardandosi negli occhi, se si portava fuori a cena la fidanzata, se l’uomo era bisex, quali erano i tabù sessuali, come si “rimorchiava” e si tradiva, come facevano l’amore gli imperatori, se esisteva un kamasutra… sul sito di Vanity Fair potete leggere un capitolo del libro di Angela (clicca qui)