I piloti d’aereo lavorano troppo. E allora dormono mentre si trovano al comando. Uno su tre, infatti, ha confessato di essersi addormentato in volo, mentre era al comando dell’aereo. Lo sconvolgente dato è emerso da un’indagine condotta su seimila piloti di Austria, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Norvegia, Svezia e Regno Unito operativi tra il 2010 e il 2012 e pubblicata nei giorni scorsi dal sindacato europeo Eca (European Cockpit Association).
Dall’indagine emerge che i carichi di lavoro dei piloti d’aereo sono talmente pesanti da mettere a rischio la sicurezza dei passeggeri. Ed è per questo che l’eurodeputato Clemente Mastella (Udeur/Ppe) ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere “di fissare nuove limitazioni per le ore di volo nei cieli d’Europa e del mondo intero, in quanto l’esigenza pur legittima di ridurre i costi non può assolutamente mettere a rischio la sicurezza dei passeggeri”. I piloti lavorano troppo, sembrerebbe, e a volte sono costretti anche ad arrangiarsi. Come ha fatto Benedict Hemerijckx, pilota belga di Alitalia, che costretto ad atterrare a Podgorica, in Montenegro, per le cattive condizioni meteo presenti a Belgrado (dove era diretto il suo Airbus partito da Malpensa) ha pagato di tasca propria il rifornimento. Siccome Alitalia non era mai atterrata a Podgorica non c’era nessun contratto con lo scalo, quindi i funzionari locali hanno chiesto il pagamento immediato per fare carburante. E così il pilota ha strisciato la sua carta di credito personale sborsando 4000 euro per i circa 5000 litri necessari per arrivare fino a Belgrado. Fortunatamente per il pilota, la compagnia l’ha già rimborsato.