Non ci sono soltanto i problemi di vista dei conducenti a causare gli incidenti stradali, ma anche quelli di udito. Un terzo degli italiani soffre di carenze uditive. E a questi numeri si devono aggiungere quelli di chi guida con lo stereo troppo alto e non può quindi avvertire rumori esterni. Il problema dell’udito aumenta in modo proporzionale all’età: il 10 per cento della popolazione tra i 45 e i 60 anni accusa deficit uditivi e la percentuale sale al 25 per cento tra i 60 e gli 80 anni, fino a superare il 50 per cento tra gli over80. La situazione non migliorerà in futuro.
L’Istat evidenzia infatti l’aumento progressivo degli ultra 65enni nel nostro Paese nei prossimi anni: dai 12 milioni di oggi a più di 20 milioni nel 2050. Questi 20 milioni di persone continueranno ovviamente a guidare l’automobile. Senza un’adeguata strategia di intervento si rischia quindi un peggioramento dei livelli di sicurezza sulle strade nel prossimo futuro, malgrado la tecnologia ci aiuti al volante ogni giorno di più con rilevatori di ostacoli, sensori acustici e visivi, sistemi di sicurezza attiva e passiva. È vero che molti ignorano o sottovalutano i propri problemi fisici, ma è difficile poter negare a se stessi le proprie capacità visive. La visita periodica per il rinnovo della patente è un’occasione per la verifica della vista oltreché delle capacità di guida di un veicolo, ma molti cercano di nascondere carenze e difetti per non compromettere il proprio diritto alla mobilità. “Negli ultimi tempi l’esame medico per il rinnovo della patente ha rappresentato una vera e propria spada di Damocle per gli 80enni”, ha spiegato il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani al XXV Congresso Nazionale della Società italiana di Ergoftalmologia e Traumatologia oculare, “che affrontavano la prova quasi rassegnati a dover perdere il titolo di guida. La legge non poneva un limite massimo di età per la guida ma nella prassi era molto difficile ottenere il nullaosta medico. Più recentemente un intervento legislativo ha cercato di riequilibrare la situazione stabilendo che non tutti gli over80 finissero davanti a una commissione medica, ma solo quelli con particolari patologie la cui compatibilità con la guida debba essere valutata ed approfondita caso per caso. Ci sono infatti ultraottantenni fenomenali e cinquantenni con gravi problemi di salute: generalizzare e giudicare le capacità di guida di una persona in base all’età è sbagliato”.