Automobile fa rima con smog, lo abbiamo imparato bene in questi anni. Molti non sanno però che l’inquinamento dannoso non viene emesso soltanto dal tubo di scappamento verso l’atmosfera, ma vive e prolifera anche all’interno dell’abitacolo dell’auto. Alzare i finestrini e mettere il cosiddetto “ricircolo” dell’aria quando si rimane in coda in una zona particolarmente trafficata può arrecare più danni che benefici al nostro organismo. Perché?
“Nell’abitacolo dell’auto, infatti, si concentra un’alta percentuale di biossido di azoto”, si legge sul sito benessere.guidone.it, “che si infiltra tramite le prese d’aria, vicine agli scarichi esterni. Non ce ne accorgiamo subito perché non ne percepiamo l’odore o la pesantezza, ma i nostri polmoni lo inalano continuamente. Lo certifica l’ente per il controllo dell’inquinamento dell’Ile-de-France (Francia), dopo aver analizzato diversi mezzi di trasporto dell’area di Parigi”.
“Dopo un viaggio di 45 minuti”, prosegue lo studio, “senza condizioni particolari (file, gallerie, ecc.), i livelli di biossido di azoto misurati, anche di prima mattina, erano di 190 μg/m3, quindi la quantità aumenta con l’aggiungersi di altri fattori: tipo di strada percorsa, tempo di percorrenza, tempo in galleria, tempo in mezzo al traffico e così via. In Francia si sta analizzando il fenomeno con attenzione, anche tramite questionari, per informare le persone e cercare insieme un rimedio”.