Calciatori e auto: storie di fuoriserie in garage, ma anche di furti, incidenti, morti…

La crisi dell’auto non esiste tra i calciatori. Il rapporto tra i campioni del pallone e le quattro ruote è sempre stato molto intenso. Mario Gherarducci in un articolo sul “Corsera” di una decina di anni fa ricordava come già nel secondo dopoguerra c’era chi, con i soldi del primo stipendio, si precipitava dall’amico concessionario per prenotare una macchina costosa, che diventava una specie di status symbol, testimonianza viaggiante del successo raggiunto da un calciatore. C’è stato anche chi l’auto l’ha avuta in regalo dal suo presidente, come il capitano della grande Inter Armando Picchi, che ricevette una Jaguar nuova dal patron Angelo Moratti. 

Negli anni Ottanta facevano scalpore a Napoli le sette auto di Diego Armando Maradona, tutte custodite nel garage sottostante la sua casa sulla collina di Posillipo. Due Ferrari (una rossa e una nera), una Mercedes coupé, due Renault, un fuoristrada e una Fiat Ritmo. Ma il parco auto di Maradona non sarebbe nulla oggi se confrontato con quello dell’ex interista Samuel Eto’o che ogni giorno in garage deve scegliere tra 17 bolidi tanto che aveva dichiarato di non sapere più dove metterle. Le sue preferite? La Ferrari F430 Scuderia, ma pure le Bentley e le Mercedes. Motore Ferrari anche per il capitano della Roma, Francesco Totti, mentre per gli juventini, la scelta è obbligata: Fiat, Lancia, Alfa Romeo o Chrysler. Certo, queste per le occasioni ufficiali, ma nessuno si scandalizza se Del Piero esce di casa ogni tanto con la sua Hammer preferendola alla Cinquecento con il numero dieci.
Auto e calciatori, un rapporto anche difficile, fatto di furti e di multe. Vieri e Lucio si fecero abbindolare a Milano da un falso parcheggiatore, mentre più di recente è stata rubata l’auto a Napoli alla compagna di Hamsik (poi ritrovata) al culmine di una serie di furti e rapine. L’ultima multa vip tra i calciatori è invece quella di Pablo Armero dell’Udinese, poco prima di Natale, comprensiva di denuncia per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. In tema di multe Balotelli rimane però un vero e proprio fuoriclasse.
Infine ci sono gli incidenti. A volte anche con conseguenze drammatiche. C’è chi come Gigi Lentini di ritorno da un’amichevole giocata dal Milan a Genova si è schiantato con la sua Porsche ed è entrato in coma (era il 3 agosto 1993). Lentini tornò poi a giocare, ma di fatto la sua carriera finì a 23 anni su un’auto. Poche settimane fa in Brasile è morto l’ex doriano Catè in un incidente. La stessa sorte che toccò all’atalantino Federico Pisani, morto nel 1997 a soli 23 anni sull’autostrada Milano-Laghi, e a Niccolò Galli, difensore 17enne di sicuro avvenire, figlio dell’ex portiere Giovanni, deceduto in un incidente in motorino mentre tornava a casa da un allenamento. E cosa dire del grande Gaetano Scirea, morto nel 1989 in Polonia in un drammatico incidente d’auto? Chiudiamo questo breve e triste excursus con un decesso dell’ormai lontano 1967: era il 15 ottobre quando due auto in sequenza travolsero Gigi Meroni, 24enne talento del Toro e della Nazionale italiana. La Fiat 124 che per prima urtò il calciatore e lo fece sbalzare in mezzo alla strada era condotta dal 19enne Attilio Romero, che nel 2000 divenne presidente proprio del Torino.