Il conto è arrivato a 29 anni di distanza. Ed è decisamente salato. Il Comune di Bergamo dovrà pagare 2,4 milioni di euro per un incidente stradale che si è verificato nel novembre 1982. Come spiega il quotidiano L’Eco di Bergamo, “una Peugeot proveniente da viale Vittorio Emanuele e diretta verso Porta Nuova attraversa l’incrocio con le vie Tasca-Petrarca con il rosso. Solo che la lanterna del semaforo è rotta, da due giorni, e il conducente non si avvede quindi del segnale rosso”.
L’auto si schianta con un’Alfasud passata con il verde e con due persone a bordo. “Le condizioni del passeggero”, spiega il quotidiano bergamasco, “appaiono subito gravi: viene ricoverato in prognosi riservata e morirà dopo quattro mesi d’agonia, lasciando moglie e due figli”.
Nel 1987 si chiude la vicenda penale, con la responsabilità dello schianto che viene addebitata al conducente della Peugeot passata con il rosso. Ma il Comune di Bergamo non viene considerato completamente estraneo ai fatti, considerato che la manutenzione degli impianti semaforici è di sua competenza. “La lampada rotta era stata segnalata già da due giorni”, spiega L’Eco di Bergamo, “ma non ancora sostituita. Lo scenario si sposta quindi sul piano civile. Tralasciamo i passi intermedi. Ora il Comune dovrebbe versare 480 mila euro, ma essendo obbligato in solido è quasi automatico che gli aventi diritto si rivolgano al solo pagatore sicuro: Palafrizzoni appunto. Che, una volta pagato, potrà sì esercitare l’azione di regresso nei confronti degli altri condannati: ma di questi tempi del domani non c’è certezza. E l’oggi vede 2,4 milioni di euro inseriti negli assestamenti di bilancio”.