Nuovo record per la benzina. E il Codacons ricorre al Tar per l’aumento delle accise

1,648 euro al litro. È il prezzo di oggi, praticato da Q8, della benzina. Un nuovo record, certificato dalla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana. Ma la verde costa ancora di più al Sud dove sfiora 1,7 euro al litro (1,694). Il prezzo del gasolio è invece di 1,551 euro al litro (1,575 nel Mezzogiorno). Giovedì mattina ha ritoccato i listini TotalErg che ha aumentato di 0,9 centesimi il prezzo del gasolio, portandolo a 1,549 euro al litro. In questi giorni i rincari sulla rete dei carburanti sono stati determinati dall’aumento delle accise scattato per integrare i fondi a favore di Toscana e Liguria colpite dall’alluvione. La media ponderata nazionale dei prezzi della benzina tra i diversi marchi, rileva Staffetta Quotidiana, segna 1,631 euro al litro, mentre quella del gasolio sale a 1,542 euro al litro.

Proprio l’aumento delle accise ha scatenato l’ira del Codacons che ha annunciato un ricorso al Tar del Lazio. “Chiediamo al Tar di sospendere il provvedimento e cancellare l’aumento dei prezzi”, spiega il presidente, Carlo Rienzi, che invita il governo a trovare altrove i fondi per gli alluvionati. “Il ricorso è basato sulla irragionevolezza del provvedimento”, aggiunge, “un rincaro dei prezzi di benzina e gasolio appare in contrasto col principio della capacità contributiva (art. 53 Costituzione). L’esazione di una nuova accisa va a colpire, infatti, indistintamente tutta la platea dei consumatori, che utilizzano l’automobile non solo per esigenze voluttuarie, ma anche e soprattutto primarie. Considerata la scarsa sostituibilità degli idrocarburi per il trasporto, il rialzo del prezzo del greggio e l’aumento dell’inflazione”, prosegue Rienzi, “la scelta di tassare benzina e gasolio non solo è scorretta dal punto di vista economico, ma si presenta come una scelta irragionevole sotto l’aspetto della dinamica dei rapporti economico-sociali”.
Anche l’Adiconsum è contro l’aumento delle accise. “È tempo di segni di discontinuità che blocchino tassazioni dirette e indirette sui soliti noti, cioé lavoratori dipendenti e pensionati, e creino le condizioni per politiche di sviluppo che diano occupazione e quindi reddito ai giovani e alle donne”, ha detto il segretario dell’Adiconsum, Pietro Giordano. “Giusta la solidarietà per le popolazioni colpite dalle alluvioni”, continua Giordano, “ma auspichiamo che non venga prorogata per decenni, come accaduto per la guerra in Abissinia. La decisione del Governo dà potere alle regioni Liguria e Toscana di incrementare ulteriormente fino a 5 cent al litro le accise, come scritto nel decreto Milleproroghe. Tali decisioni nel loro complesso pesano ulteriormente sui redditi delle famiglie già fortemente colpite dalla crisi economica, e peseranno sul tasso d’inflazione, che Adiconsum prevede in novembre prossimo al 4 per cento. Ciò provocherà un ulteriore aumento dei prezzi di tutti i prodotti alimentari e non, che già hanno avuto un balzo in avanti grazie all’effetto Iva e agli arrotondamenti illeciti”.