Autostrade per l’Italia sbarca in Francia per realizzare una sorta di telepass transalpino, un sistema che tra due anni farà pagare, via satellite, tutti i camion che circolano sulle strade francesi non ancora a pagamento. Ma la campagna transalpina non è l’unica novità per il gruppo Atlantia dei Benetton, che ha vinto la gara bandita dall’Anas “per far pagare il pedaggio su 800 chilometri di raccordi autostradali”, come si legge sul quotidiano Repubblica. “Gara contestatissima dagli utenti e da molte amministrazioni, ma sulla quale Anas, che deve trarre da lì le risorse per finanziarsi, con il via del governo, è andata avanti. La vittoria, infatti, permette al gruppo di mettere un piede in un sistema nuovo per l’Italia, quello del free flow, cioè senza barriere, nel quale Autostrade non era presente in Italia (ma aveva realizzato sulle autostrade austriache) e cui non aveva in realtà mai molto creduto possibile potersi realizzare in un sistema abituato alle barriere. La seconda gara è una vittoria di rilievo a livello internazionale: Atlantia, infatti, conquista in Francia un contratto da due miliardi di euro in termini di ricavi complessivi attesi, per progettare e costruire nel giro di due anni, e gestire per altri undici, un sistema via satellite che farà pagare il pedaggio ai camion oltre le 3,5 tonnellate che circolano su quasi 15 mila chilometri di strade che non sono a pagamento”. «Il risultato della gara indetta dal governo francese – dice l’amministratore delegato del gruppo, Giovanni Castellucci – cui hanno partecipato i principali gruppi internazionali è il riconoscimento della leadership e del know how di assoluta eccellenza raggiunti dal gruppo». E proprio sui pedaggi, in questi giorni, si sono rincorse varie notizie che parlavano di nuove tratte a pagamento. Voci e dichiarazioni sulle quali ha fatto chiarezza il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. “Sul pedaggiamento di alcune tratte autostradali gestite da Anas è in corso un approfondimento, tenendo conto anche delle istanze degli enti locali e in particolare di coloro che utilizzano le autostrade con frequenza, per motivi di lavoro o per collegamenti nell’ambito urbano. Dopo questa fase si procederà a redigere il testo definitivo del Dpcm che in atto è in elaborazione”.