Si torna a parlare dei Megatruck. Ma questa volta i maxi Tir in questione diventano ancora più grandi: da 18 a 25 metri. L’utilizzo dei Megatruck ha già da tempo destato l’interesse non solo di alcune imprese del settore trasporto e logistica, ma anche del mondo della produzione, intesa nel modo più ampio possibile. Ricordiamo infatti il “Progetto 18”, presentato nel corso dell’edizione 2009 del Transpotec Logitec, con il quale si proponeva di consentire l’utilizzo nel sistema trasporti su strada italiano di veicoli di 18 metri di lunghezza, giustificando l’operazione con l’incremento di competitività delle imprese a fronte una maggiore capacità di carico, e di una diminuzione del numero di veicoli in circolazione. Soluzione che in quella sede aveva destato pesanti critiche sia dal punto di vista della fattibilità tecnica, considerando la tipologia delle infrastrutture stradali esistenti, sia per questioni connesse all’effettiva rimuneratività della maggiore capacità di carico delle imprese del settore. Ora ci risiamo, ma la soluzione tecnica è di “gran lunga” differente: da 18 siamo infatti saliti a ben 25 metri possibili.
Infatti in Italia potrebbe avviarsi una sperimentazione di veicoli industriali di lunghezza fino a 25 metri, che potrebbero viaggiare su tratte autostradali identificate e segnalate come idonee alla marcia di questi mega-camion. È stata l’Ailog (Associazione italiana di logistica e di supply chain management) che, oltre ad aver avviato un apposito gruppo di lavoro, ha proposto la soluzione anche a livello ministeriale nel corso di un convengo svoltosi lo scorso 29 ottobre 2010.
In Europa questa soluzione, che viene identificata come European Modular System – EMS 25.25, è, a oggi, oggetto di test operativi e verifiche in alcuni Paesi come Germania, Olanda, Belgio e Polonia. È decisamente più impegnativa della soluzione a 18 metri in quanto prevede l’aggancio a un trattore stradale anche di due semirimorchi. Ecco il motivo per il quale questi “treni su gomma” sono adatti alla marcia su percorsi autostradali.
“Non ci stiamo inventando nulla di nuovo, perché queste combinazioni utilizzano elementi già utilizzati sulle nostre strade: gli investimenti risultano dunque davvero ridotti, perché basta aggiungere un gancio a un rimorchio già esistente, mentre si aprono nuovi scenari in termini di trasporto combinato e di carico e scarico”, ha dichiarato nel corso del convegno Alberto Leali, responsabile del gruppo di lavoro Ailog.
Questi i vantaggi concreti legati all’utilizzo delle combinazioni EMS 25.25: aumento della capacità di carico dell’automezzo fino a 104 pallet, riduzione degli autisti, riduzione della sede stradale occupata dal veicolo rispetto a quanto avviene oggi nel caso di trasporto della stessa quantità di materiale, riduzione delle emissioni nocive e della congestione stradale.
”Risulta comunque chiaro che gli EMS 25-25 European Modular System si potranno impiegare solo nei trasporti tra gli impianti produttivi e i centri di distribuzione e logistici posti nelle periferie urbane e vicino agli snodi autostradali”, precisa l’Ailog.
Ben diversi, ovviamente, sono i giudizi che pervengono dall’autotrasporto professionale: utilizzo limitato della soluzione, su percorsi legati ad aree ancora da identificare, che non garantisce una remunerazione adatta all’investimento. Il dibattito è assolutamente aperto, e non solo a livello nazionale. In sede europea la questione è sotto esame, anche per questioni legate alla effettiva sicurezza nella circolazione stradale. Nessuna decisione dell’Europa è infatti attesa a breve termine.