Legambiente lancia l’allarme treni,
nel 2011 ne spariranno 154 su 600

Il 2011 sarà un anno di grande difficoltà per i pendolari italiani. È quanto emerge dal rapporto di Legambiente “Pendolaria 2010” con il quale l’associazione lancia “un forte grido d’allarme” per i numerosi “treni e le tratte a rischio soppressione a fronte di forti aumenti dei prezzi e un servizio peggiore nonostante la domanda in crescita”. Secondo lo studio, si prevede un taglio di 154 treni a lunga percorrenza (su 600), mentre per il servizio ferroviario pendolare mancano “800 milioni di euro rispetto al 2010 (45 per cento)”.
Ogni giorno prendono il treno 2,7 milioni di pendolari, spiega Legambiente, in aumento dell’11,5 per cento in tre anni. E dal 2002 “oltre il 70% delle risorse” vengono “destinate dal Governo a strade e autostrade, solo il 13,7% alle linee ferroviarie nazionali e regionali”.
Anche le Regioni sono “tutte avarissime con i pendolari: zero euro nel 2010 da Umbria e Sicilia, una miseria da Veneto, Liguria e Piemonte”. Da segnalare anche come esempio negativo il Veneto. Soltanto il Trentino Alto Adige (con la provincia autonoma di Bolzano con investimenti intorno a più 1 per cento) e la Campania (con investimenti pari allo 0,64% del proprio bilancio, e 77 milioni di euro per nuovi treni) sono al top degli investimenti per le linee pendolari. Buoni risultati anche per la Puglia (investimenti per 66 milioni) e la Toscana (0,56 per cento del bilancio).