La Grecia si prepara a vivere una nuova ondata di scioperi contro le misure economiche sui conti pubblici che il governo ellenico intende introdurre sulla base delle richieste dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale. Si inizia già oggi con il fermo di quattro ore del trasporto pubblico locale. Una sorta di anticipazione allo sciopero generale indetto per il prossimo 15 dicembre contro i provvedimenti di austerità. Nel mirino della protesta, questa volta, è la norma che sopprime gli accordi di categoria sottoscritti con le parti sociali, a favore dell’utilizzo degli accordi aziendali.
Un’opzione che, se introdotta nel sistema legislativo, permetterà alle imprese in difficoltà di superate quanto stabilito nella contrattazione collettiva, attivando anche riduzioni salariali, fino al minimo sindacale già fissato a 740 euro. Un’azione legislativa che è la conseguenza diretta delle richieste formulate sia in sede europea sia dagli organismi del Fondo monetario, che hanno indirizzato il governo greco verso provvedimenti di privatizzazione e di flessibilità nel mercato del lavoro, che comporterà tagli al bilancio 2011 di circa 14 miliardi di euro.