Duecento attentati sulla Salerno-Reggio, l’Anas invoca l’Esercito

È possibile che debba intervenire l’Esercito per sorvegliare un cantiere stradale? A quanto pare sì, se il cantiere in questione è quello della Salerno-Reggio Calabria. Sul cantiere della A3 vi sono già stati 200 attentati, betoniere bruciate, sabbia negli ingranaggi delle ruspe, molotov di avvertimento agli operai. Una vera e propria guerriglia in quella che rischia di rimanere l’eterna incompiuta d’Italia. E per fronteggiare una guerriglia ecco che potrebbero arrivare i soldati.
L’ultimo attentato – come scrive Il Giornale – è di giovedì scorso, nel tratto tra Scilla e Campo Calabro ve ne sono stati tre in tre mesi. Hanno tagliato i fili degli impianti elettrici e buttato sabbia nel serbatoio delle perforatrici. Questo significa anche non fare lavorare trenta operai cassaintegrati per almeno quindici giorni. E tutto questo naturalmente rallenta il cantiere. La Salerno-Reggio Calabria dovrebbe essere conclusa nel 2013, ma di questo passo la data slitterà ancora ed ancora. La ‘ndrangheta terrorizza anche gli stessi operai, che possono trovare molotov all’interno delle ruspe. Messaggi fin troppo chiari, come quella volta che si sono presentati degli uomini armati in cantiere. E le sorveglianza messa in atto dall’Anas non basta. Così è lo stesso presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, a chiedere aiuto al governo: “Inviate forze dell’ordine o i militari, lo Stato ci deve aiutare”.