Trasporto pubblico, auto e ferrovie: così si muoverà la città del futuro

Potenziamento del trasporto pubblico e delle metropolitane, miglioramento dell’accessibilità ai centri urbani tramite le ferrovie, svecchiamento del parco veicolare pubblico e uso consapevole dell’automobile. Sono questi le mosse da adottare per il futuro delle città emerse da “Il ruolo dell’automobile all’interno della mobilità sostenibile”, la tavola rotonda che ha chiuso la Conferenza del Traffico e della Circolazione di Riva del Garda. Un incontro che ha fatto emergere una forte identità di vedute tra l’Aci, l’Asstra (associazione delle società del trasporto pubblico locale) e l’Inu, l’Istituto nazionale di urbanistica.
“È troppo facile puntare il dito contro l’auto quando si parla di mobilità sostenibile”, ha dichiarato Enrico Gelpi, presidente dell’Aci, “e molte amministrazioni locali, anziché adottare strategie integrate e coordinate, hanno preferito limitare l’uso dei veicoli privati o lanciare provvedimenti che celano tasse d’ingresso alle città sotto la copertura ambientale. Va ridotta e rimodulata la fiscalità sull’auto, che deve restare uno strumento di libertà individuale”.
“C’è una assoluta necessità di interventi di tipo strutturale per la riorganizzazione urbana”, ha sottolineato Sandro Fabbro, presidente della Commissione nazionale per le politiche infrastrutturali dell’Inu, “con nuovi nodi di interscambio ferro-gomma. Le circonvallazioni sono un problema perché le vecchie sono troppo strette e le nuove, quelle autostradali, troppo larghe: ne servono di intermedie”.
”Nuove costruzioni e più manutenzione”, ha aggiunto Gavino Corazza, condirettore generale dell’Anas, “sono questioni fondamentali in un Paese in cui il gap infrastrutturale è noto a tutti. Senza questi elementi non si può parlare di mobilità sostenibile”.
“Se il trasporto pubblico rimane al palo”, ha evidenziato Marcello Panettoni, presidente di Asstra, “non ne risentiranno solo i cittadini, ma tutta la filiera industriale per il rinnovo del parco mezzi. Tagliare del 25-30 per cento le risorse per il trasporto pubblico locale significa rubare il nostro futuro”.
“Bisogna essere eco-razionali nelle scelte di mobilità”, ha concluso Ennio Cascetta, professore di Teoria dei sistemi di trasporto alla facoltà di ingegneria dell’Università “Federico II” di Napoli, “perché ogni euro speso per muoversi in città deve rendere in termini ambientali”.