Iniziata la demolizione del ponte
sul Po crollato lo scorso aprile

Sembra avviata verso una soluzione definitiva la questione del ponte sul fiume Po, crollato lo scorso aprile e per mesi al centro di una diatriba tra Anas, Soprintendenza e amministrazioni locali. Lungaggini burocratiche che bloccano molte opere pubbliche anche estremamente necessarie, come la ricostruzione di un ponte su una statale. La struttura che collega Piacenza alla sponda lombarda di San Rocco al Porto in provincia di Lodi aveva ceduto a causa probabilmente della piena della primavera scorsa. Tre persone che si trovavano in auto al momento del crollo erano state salvate dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Un automobilista era rimasto ferito in modo serio. Ora l’iter che porterà alla costruzione di un nuovo ponte si è definitivamente sbloccato. I lavori sono stati assegnati e da ieri è iniziata la demolizione del vecchio ponte. È arrivato infatti anche il certificato di collaudo delle operazioni di bonifica bellica rilasciato dal Genio Militare (Ministero della Difesa). Come è noto nel corso delle grandi guerre i ponti venivano considerati obiettivi sensibili e spesso bombardati o addirittura minati. La demolizione – spiegano dall’Anas – è iniziata con le operazioni di abbattimento del viadotto di accesso sul lato di Lodi, con mezzi e demolitori della ditta Despe Spa, che operano esclusivamente dal piano campagna. La finalità dell’intervento – proseguono dall’Anas – è di demolire l’impalcato metallico del ponte sul fiume Po, preservando l’integrità delle pile in alveo e di demolire completamente il viadotto di adduzione lato Lodi. Per chi fosse appassionato di abbattimenti e di opere civili, il sito dell’Anas pubblica anche la scheda tecnica completa dell’intervento, scaricabile a questo indirizzo http://www.stradeanas.it/index.php?/news/dettaglio/id/565.