L’altro giorno nella rubrica “La parola all’avvocato” lo Studio Callipari rispondeva a un quesito relativo a un incidente causato da una grossa buca sulla strada, citando tutte le recenti sentenze della Cassazione. A Roma, dopo gli ultimi incidenti mortali, c’è chi ha iniziato a censire le buche. Il Codici, Centro per i Diritti del Cittadino, ha elaborato una mappa delle strade urbane ed extraurbane maggiormente pericolose. Nella Top Five si trovano la Nettunese, la Portuense, via Anagnina, via del Mare, via Pontina e via Prenestina. Per il centro città le vie di Fioranello, Tiburtina, della Magliana Vecchia, Terricola, Nomentana e della Pisana.
“Sulla Nomentana così come su via della Magliana Vecchia”, spiegano da Codici in una nota, “ci sono buche di 20-30 centimetri molto pericolose soprattutto per i motociclisti. Purtroppo nella provincia la situazione non è molto differente dalla Capitale”, aggiungono. “Anzi, nei paesi le strade sono ancora più disastrate rispetto a quelle del capoluogo e la segnaletica lascia a desiderare”.
Autovelox e altri controlli sugli utenti della strada quindi non bastano. “Occorre innanzitutto sistemare il manto stradale e proteggere la rete viaria a scorrimento veloce con guardrail e di questo si dovranno fare carico sia il Comune sia la Provincia”, commentano ancora da Codici. “Parliamo di strade importanti come le vie Salaria, Cassia, Aurelia, tutte ad altissimo rischio incidenti”. Codici è favorevole l’intervento della giunta Alemanno sui controlli. Nei prossimi giorni arriveranno 26 autovelox fissi e 22 mobili nelle aree a maggiore rischio incidente. Si tratta in particolare di 564 punti pericolosi (black point) censiti dalla Fondazione Ania per la Sicurezza stradale. Le strade con buche pericolose sono invece 249. Il Centro per i Diritti del Cittadino evidenzia però come le multe da sole non siano sufficienti. “Eliminare le buche killer”, conclude, “e installare nuovi guardrail deve essere la priorità delle amministrazioni comunale e provinciale”.