L’auto si può pagare di più. L’importante è che sia sicura. Le nuove tecnologie in grado di prevenire gli incidenti stradali piacciono sempre di più agli automobilisti, che sono disposti a mettere mano al portafoglio pur di viaggiare in sicurezza. È questo il succo di uno studio presentato a Vallelunga nell’ambito di “eSafety Challenge”, il primo evento mondiale per la promozione delle tecnologie per la sicurezza stradale organizzato al Centro di Guida Sicura Aci dall’Automobile Club d’Italia con la Fia e l’associazione eSafetyAware, presieduta da Jean Todt. Dall’analisi emerge anche che sono le donne a decide quale auto acquistare e pur ignorando le caratteristiche dei più avanzati dispositivi per il controllo elettronico di stabilità o il monitoraggio degli angoli ciechi, orientano le scelte della famiglia verso i modelli con un potenziale di sicurezza più alto.
Nel corso della manifestazione, alla quale hanno partecipato Michael Schumacher, Giancarlo Fisichella e molti altri piloti di Formula1 insieme ad autorevoli rappresentanti delle istituzioni e delle Case automobilistiche, è stata dimostrata l’utilità dei più moderni dispositivi per la sicurezza dei veicoli: dal controllo elettronico di stabilità al sistema di allerta e frenata di emergenza, dall’avvisatore di superamento del limite di velocità fino all’assistente di corsia e al dispositivo per il monitoraggio degli angoli ciechi. È stato calcolato che se tutte le auto in circolazione in Europa fossero dotate di queste apparecchiature, si salverebbero ogni anno 19.965 vite umane con una riduzione del 47 per cento della mortalità sulle strade.
“A sostegno della domanda crescente di sicurezza servono nuovi incentivi economici”, ha dichiarato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, “che favoriscano il rinnovo del parco veicolare con auto più sicure oltre che eco-compatibili. Uno sforzo è richiesto anche ai costruttori e ai concessionari: i primi possono rendere disponibili queste tecnologie in tutti i nuovi modelli di auto, non soltanto nei più costosi, senza aspettare le relative scadenze comunitarie; gli addetti alle vendite, invece, sono chiamati a promuovere con più incisività i dispositivi utili ad evitare gli incidenti. Gli automobilisti non devono però sopravvalutare le capacità dell’elettronica: su strada serve sempre un comportamento responsabile e prudente”.
“Troppi conducenti”, ha detto Jean Todt, presidente di eSafetyAware e candidato alla presidenza della Fia-Federazione Internazionale dell’Automobile con il sostegno dell’Aci, “ignorano l’utilità dei sistemi elettronici per la prevenzione degli incidenti stradali. Così come oggi è impensabile acquistare un veicolo privo delle cinture di sicurezza, un domani non si potrà prescindere dai sistemi di ausilio alla guida. L’intero settore automotive deve quindi assumersi una responsabilità formativa verso questi dispositivi, favorendone la rapida introduzione nell’equipaggiamento di tutte le vetture”.
“Sono orgoglioso di partecipare a questa manifestazione”, ha dichiarato il sette volte campione del mondo di Formula1, Michael Schumacher, “perché convinto che l’adozione di questi sistemi sia fondamentale per una nuova cultura della mobilità. Tutti insieme dobbiamo far crescere la consapevolezza comune sui benefici della tecnologia, in modo da ridurre drasticamente il numero dei morti sulle strade”.
“Anche un professionista esperto”, ha evidenziato il nuovo pilota della Ferrari, Giancarlo Fisichella, “può commettere un errore mentre guida. Niente conta più della sicurezza mia e della mia famiglia: quando sono al volante voglio sapere se l’auto dispone dei sistemi di sicurezza più moderni”.