Le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura Luca Zaia sulla relazione tra alcol e guida hanno scatenato un mare di reazioni. Come quella di Giuseppe Guccione della Fondazione Luigi Guccione, ente morale vittime della strada, che definisce «gravi le affermazioni di Zaia, anche perché non è uomo di strada ma un ministro in carica. Il ministro Sacconi e il viceministro Fazio dovrebbero richiamare il ministro Zaia a correggere le sue affermazioni sul caso dell’uso degli antistaminici, in particolare, e sul loro valore “salvavita”. Infatti non ci “azzecca” nulla il paragone con l’uso ed abuso dell’alcol e non si possono ingenerare tra i cittadini fuorvianti idee sulla funzione dei farmaci». In un comunicato stampa la Fondazione Guccione scrive inoltre «che l’alcol causa quasi il 10 per cento di tutte le morti per malattia o morti premature in Europa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo rapporto “Global Burden of Disease”, ha rimarcato come l’alcol sia il terzo più importante fattore di rischio, dopo il fumo e l’ipertensione. L’alcol», evidenzia la Fondazione Guccione, «comporta più rischi del colesterolo alto e del sovrappeso, tre volte più rischioso del diabete, e cinque volte più dell’asma. Non possiamo permetterci», conclude Guccione, «di pagare col danaro pubblico persone che fanno opera di disinformazione e di dannosi esempi comportamentali per la salute pubblica».