La città tedesca dove gli abitanti
hanno dimenticato le auto

È impensabile vivere senz’auto. Come si fa per andare a lavorare, a fare la spesa, ad accompagnare i figli a scuola? Anzi, un’auto non basta. In una famiglia ne servono almeno due. In realtà, un altro mondo è possibile e l’esempio di un sistema diverso non viene da qualche zona sperduta del mondo ma dalla industrializzata Germania. Dalla patria delle auto, della Bmw, della Mercedes, della Volkswagen, dell’Audi, della Porsche. Proprio qui, in un sobborgo di Friburgo, un’idea innovativa si è trasformata in realtà. Il distretto in questione si chiama Vauban e, fino al 1992, ha ospitato una caserma francese. Poi, spariti i militari, c’è stata la svolta. E Vauban è diventata una cittadina diversa: il quartiere, infatti, si sviluppa intorno alla tramvia ed è stato progettato per rinunciare alle auto. Ogni cosa è raggiungibile a piedi o in bicicletta. Non ci sono box privati sotto casa, tutte le strade interne sono chiuse al traffico e per parcheggiare l’auto bisogna servirsi di uno dei garage comunali, al costo di circa 20mila euro, che distano mezzo chilometro dalle abitazioni. Il risultato è che ora solamente il 30 per cento dei 5.000 abitanti di Vauban possiede un’auto. Per fare la spesa nessun problema: gli abitanti si sono attrezzati con dei carrellini che attaccano alle biciclette. E se bisogna andare fuori città? Friburgo è collegata con un’ottima rete di servizi pubblici, mentre per gli altri spostamenti gli abitanti usano alcune macchine comprate in comune ad altre famiglie, i treni, oppure il car-sharing. Vauban piace. Infatti, il 57 per cento degli abitanti del distretto viveva da un’altra parte prima di vendere l’auto e trasferirsi in questa oasi di tranquillità abitata da tantissimi giovani: il 30 per cento degli abitanti ha infatti meno di 18 anni. Un’esempio nuovo che ha sarà mostrato al mondo anche all’Expo del 2010, ma che ha già attirato le attenzioni di vari amministratori locali pronti a trasportare l’esperimento Vauban nelle proprie città.