Automobilisti svizzeri precisi e integerrimi? Ottimi guidatori sulle orme del compianto Clay Ragazzoni? Neanche per idea, almeno secondo Renato Gazzola, segretario cantonale del Touring Club svizzero, e le stesse Autostrade italiane. Se l’italiano al volante è spesso sinonimo di indisciplina e mancato rispetto delle regole, quando questi varca il confine con la Svizzera diventa ligio alle regole. Troppo forte il rischio di venire bloccati da una pattuglia elvetica e la prospettiva, tutt’altro che remota, di dover scendere dalla macchina e, in caso di violazioni serie, di dover consegnare le chiavi ai gendarmi. Non succede però lo stesso a parti invertite. Gli svizzeri e più in generale gli stranieri sono tra gli automobilisti (e i camionisti) più indisciplinati sulle strade a ridosso del confine, come confermano dalla polizia stradale di Como. Il Touring Club svizzero evidenzia invece come il mancato pagamento del pedaggio sia l’infrazione più comune fatta registrare dagli automobilisti elvetici. Sono state individuate ben nove casistiche in cui questa tendenza viene esplicitata. Si va dal biglietto non ritirato, allo smarrimento dello stesso. Fino al dichiararsi privi del denaro sufficiente a pagare una volta raggiunto il casello. Ma non solo. In molti sono quelli che transitano o con “Viacard” scadute o con importi insufficienti. Oppure superano le barriere del Telepass senza averne diritto. E, ovviamente, sono parecchi gli automobilisti che non saldano le multe che vengono contestate, confidando nel fatto che tanto la giustizia italiana non li raggiungerà una volta tornati a casa. E se nel passato la Società Autostrade non aveva mai reclamato in maniera sistematica questi mancanti pagamenti, le cose cambieranno a breve. Tanto che di recente, in un incontro tra Società Autostrade e proprio il Touring Club svizzero, è stata annunciata una maggior severità nei confronti degli utenti indisciplinati. «Si tratta infatti di tutta una serie di comportamenti contrari all’articolo 176 del Codice stradale italiano», ha detto Renato Gazzola. Un consiglio anche per gli automobilisti svizzeri che non utilizzano la propria carta di credito nelle porte “Viacard” per il timore che la tessera non venga restituita. «Paura inutile», dicono dal Touring Club, «vista la costante presenza e sorveglianza visiva in atto su ogni pista delle varie barriere autostradali».