La crisi economica si riflette inesorabilmente su tutti i sistemi di trasporto: dalla strada alla rotaia, dall’aereo alla nave. In modo più o meno marcato, la riduzione della produzione manifatturiera provoca continuamente saldi decisamente negativi in termini di richieste di servizi. Secondo la UIRR, l’associazione europea che rappresenta le imprese di trasporto combinato strada-rotaia, nel primo trimestre di quest’anno il trasporto combinato “non accompagnato”, quello delle casse mobili e dei container, ha segnato una diminuzione del 20 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2008. Per quanto riguarda quello accompagnato, ossia la cosiddetta “autostrada viaggiante”, che si differenzia dalla modalità prima citata per il fatto che tutto il veicolo industriale viene caricato sul treno, autista compreso, la riduzione si attesta intorno al 13 per cento. Un andamento negativo che rimarrà tale, secondo UIRR, fino alla fine del primo semestre del 2010. Ovvia la richiesta di interventi di sostegno alle imprese, per il medio e il breve termine. La UIRR indica l’abbattimento dei costi energetici e di quelli connessi all’accesso alle infrastrutture come interventi primari e con effetto immediato sull’economia delle imprese in crisi. Per queste azioni, il modello preso ad esempio che più riscuote l’interesse degli operatori è quello norvegese: un sistema nel quale le imprese che svolgono servizi di trasporto combinato non versano alcun canone per l’utilizzo della rete ferroviaria. Una soluzione di non facile attuazione. È più percorribile, anche se non è sostitutiva della proposta precedente, quella della futura riattribuzione, senza aggravio di costi aggiuntivi, delle eventuali tracce ferroviarie che, nell’attuale situazione, vengono liberate per effetto della crisi. Inoltre, diventa necessario lo sviluppo delle infrastrutture, nella ricerca di un aumento della capacità e dell’eliminazione di punti critici e di inefficienza strutturale, in attesa e con l’auspicio di una futura ripresa. Nel frattempo i tagli nei servizi di trasporto combinato stanno mettendo a rischio molti posti di lavoro in tutta Europa.