Insieme, Daimler, Ford e Nissan hanno più di 60 anni di esperienza cumulativa nello sviluppo di Fcev. I loro Fcev hanno percorso oltre 10 milioni di chilometri nei test drive in tutto il mondo, guidati dai clienti e nell’ambito di dimostrazioni sperimentali in svariate condizioni. I partner intendono realizzare un banco di celle a combustibile e un sistema di alimentazione comuni, che ognuna delle aziende potrà utilizzare autonomamente per i veicoli Fcev del proprio marchio, che non emettono CO2 durante la marcia.
L’iniziativa è un segnale chiaro per fornitori, leader politici e industria: un invito a concentrarsi sulla messa a punto di stazioni di rifornimento di idrogeno e dell’infrastruttura necessaria a consentire la diffusione su larga scala di questi veicoli.
I veicoli Fcev sono alimentati dall’elettricità generata da idrogeno e ossigeno. L’unico prodotto di scarico è l’acqua. Sono considerati complementari ai veicoli elettrici a batteria, rappresentando nel prossimo futuro una delle possibili alternative di trasporto a emissioni zero.
Come funziona un veicolo a celle a combustibile?
Come gli attuali veicoli elettrici a batteria, i Fcev sono più efficienti delle auto endotermiche e si affrancano dalla dipendenza dai carburanti derivati dal petrolio.
Su un Fcev, l’elettricità viene prodotta all’interno del banco di celle, da una reazione elettrochimica fra l’idrogeno (stoccato in un apposito serbatoio ad alta pressione a bordo del veicolo) e l’ossigeno dell’aria. Le uniche emissioni di scarico sono vapore acqueo e calore.
Credits: Daimler