“La decisione dei giudici del Tar del Lazio di respingere la richiesta di sospensiva, presentata da Confindustria e da altri esponenti della committenza, dell’applicazione della legge sui costi minimi per la sicurezza nel trasporto delle merci, riporta le cose nella loro giusta dimensione. Sottolineando come in una prospettiva di bilanciamento degli interessi in questione, il pregiudizio lamentato dai ricorrenti non sia tale da giustificare l’adozione della misura cautelare richiesta, a fronte della dichiarata finalizzazione dei provvedimenti impugnati alla salvaguardia del prevalente interesse generale alla sicurezza nel settore dell’autotrasporto, i giudici ribadiscono chiaramente il principio, costituzionalmente riconosciuto, della prevalenza dell’interesse generale”. Ad affermarlo è il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, Paolo Uggè, che all’indomani della decisione dei giudici del tribunale amministrativo regionale laziale (che più volte in passato si era espresso in analogo modo, come per esempio in occasione della sentenza contro le troppe deroghe contenute nel decreto sui divieti di circolazione, in perfetta sintonia del resto con le sentenze della Corte di Giustizia che avevano statuito il principio della prevalenza dell’interesse della collettività su quello dell’economia) ha voluto sottolineare come “i costi incomprimibili della sicurezza debbano rappresentare ora il punto di partenza sul quale poter costruire rapporti positivi per tutti. L’impegno civile di garantire ai cittadini la certezza del rispetto delle regole è stata una scelta che l’ex sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino e il Parlamento hanno portato avanti con determinazione e che oggi viene riconosciuta come una strada obbligatoria per tutelare la sicurezza e la vita di milioni di persone. L’augurio è che Confindustria decida di intraprendere la strada costruttiva del confronto, strada che il mondo dell’autotrasporto ha sempre indicato e che oggi più che mai ritiene praticabile. È questa l’unica strada possibile per chi davvero vuole il rispetto delle regole, punto cardine sul quale costruire la sicurezza, oltre che la convivenza civile in questo settore”.