Strada Facendo

Caro autostrade, chi ha interesse che lo Stato non rimborsi i camionisti con lo sconto al casello?

Anno nuovo,  stangate vecchie destinate a  gravare in particolare sul mondo dell’autotrasporto e sui camionisti, primi grandi utenti delle autostrade italiane. Così Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere, associazione di categoria che non fermata la propria attività neppure per le festività di Capodanno, ha definito l’aumento, previsto dal  decreto Milleproroghe , che dal primo gennaio ha visto le tariffe autostradali rincarare del 2,3 per cento. “L”ennesima inaccettabile decisione che arriva senza una riforma del modello degli sconti sui pedaggi destinati ai camionisti”, ha tuonato l’agguerrita paladina dei camionisti denunciando come le  tariffe continuino ad aumentare  “senza poter minimamente mettere in discussione il modello di business che vede lo Stato rimborsare non gli autotrasportatori, bensì tutte le sovrastrutture create ad arte per riassorbire una parte importante di quegli stessi incentivi”. E allora perché con l’anno nuovo non cambiare dichiarando guerra alle vecchie stangate? “ Ruote Libere  non si presta a questa messa in scena dove si mantengono sempre inalterati gli “affari di bottega”,, afferma Cinzia Franchini anticipando però anche un’importante previsione: in “guerra”, contro il caro autostrade, non ci saranno come alleati i responsabili di altre associazioni di categoria . “Cari autotrasportatori dalle solite associazioni di rappresentanza non aspettatevi proteste di alcun tipo contro i concessionari autostradali o il governo, perché con questi ultimi, loro, hanno già ottenuto ciò che preferiscono: i rimborsi per i pedaggi all’autotrasporto,garantiti da fondi pubblici, attraverso l’intermediazione dei consorzi di servizi che si trattengono le consuete provvigioni le quali vanno ad assottigliare le reali risorse destinate alla categoria”, ha messo nero su bianco l’esponente di Ruote Libere, dichiarando invece di aspettarsi “qualcosa di diverso dal governo rispetto ad altri governi che si sono fin qui succeduti” anche se, aggiunge “a oggi non c’è stato  nulla di nuovo”. “Purtroppo i rincari dei pedaggi rappresentano una costante che dà la misura di quanto i Governi di turno siano appiattiti sugli interessi dei concessionari, si legge ancora nel comunicato stampa diffuso dall’associazione autonoma che raggruppa piccoli imprenditori del trasporto merci in conto terzi. “ L’ultimo aumento risale infatti allo scorso luglio quando le tariffe vennero incrementate dell’1,34 per cento dopo che a gennaio vennero alzate del 2 per cento.  I concessionari italiani hanno goduto nell’ultimo decennio di incrementi tariffari che vanno ben oltre quelli applicati dalle aziende di autotrasporto ai propri clienti senza che questo si sia tradotto, come i drammatici fatti di cronaca dimostrano, in un miglioramento del servizio, in primis sul fronte delle manutenzioni della rete autostradale. Già piegati dal caro carburante, gli autotrasportatori devono così farsi carico di un altro giro di vite sui pedaggi subendo ancora, come detto, il sistema-beffa dei rimborsi. Un sistema barocco che potrebbe essere facilmente superato attraverso la semplice e conveniente pratica degli sconti immediati al casello, ma che nessuno per interessi incrociati vuole toccare. 

Al Governo”, è la richiesta finale, “ chiediamo ancora una volta di congelare gli aumenti richiesti dai concessionari e di rivedere il sistema dei rimborsi dei pedaggi autostradali”.

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