Strada Facendo

Gli incredibili quiz per diventare camionisti che neanche un ingegnere saprebbe risolvere

“La forza di resistenza aerodinamica all’avanzamento del veicolo è proporzionale al quadrato della velocità? Tra le funzioni principali degli Adas non vi rientra l’Isa, l’Intelligent Speed Assistance? E il distributore duplex non può essere installato nei veicoli muniti di cambio epicicloidale? E’ davvero possibile che un aspirante camionista per ottenere la Cqc, ovvero la carta di qualificazione professionale che consente di mettersi al volante di un ctir, debba saper rispondere a simili domande. Incredibile ma vero, come conferma Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai di Bergamo, che dopo aver ascoltato Pasquale Russo segretario nazionale di Conftrasporto, dire che lui “nonostante una laurea in giurisprudenza, l’esame per diventare camionista non lo avrebbe mai superato”, ha voluto dare un’occhiata a quei quiz, scoprendo che ” chi vuol fare il camionista è praticamente obbligato a rispondere a domande che avrebbero un senso se rivolte a un ingegnere aeronautico o un laureato in fisica, non certo a chi deve guidare un camion”.  Una “verifica” che ha spinto Giuseppe Cristinelli, a denunciare, in un’intervista pubblicata sul quotidiano L’Eco di Bergamo, come  occorra  immediatamente fermare “la macchina burocratica della Cqc che lascia migliaia di camion fermi sui piazzali per mancanza di nuovi autisti vada immediata”, invitando Il Governo a “chiedere all’Unione europea di abolire la Cqc” e  a far sedere ” i “politici” e chi sa come funziona questo mestiere” a un tavolo per riscrivere contenuti e modalità di nuovi corsi di aggiornamento semplici quanto mirati, con più pratica e meno teoria. Cancellando quiz impossibili ma anche, ha concluso Giuseppe Cristinelli, eliminando altri ostacoli spesso insuperabili sulla strada per diventare camionisti”. Un esempio? “Per mettersi al volante viene chiesto a un neodiplomato, che normalmente non naviga nell’oro,  di pagare migliaia di euro solo per avere un attestato, un “pezzo di carta” che gli consenta di  entrare nel mondo del lavoro. E questo a persone che, in teoria, un camion lo dovrebbero comunque già poter guidare, anche senza Cqc, visto che  sono state ritenute idonee alla guida, visto che  è stata rilasciata loro a patente C o E. Se senza Cqc non si può guidare allora ci dicano che la patente non è più un documento di guida valido…”. Considerazioni che non fanno una grinza, così come la riflessione finale affidata sempre alle pagine del quotidiano bergamasco: “Troppa burocrazia, troppe “strade sbagliate” che impongono di fermare tutto e ripartire da zero. Occorre riscrivere, semplificandole  drasticamente, contenuti e modalità di nuovi corsi di aggiornamento che prevedano più pratica e meno teoria. Solo così il mondo dell’autotrasporto potrà finalmente contare anche sui moltissimi stranieri, arrivati in Italia per lavorare, magari proprio nell’autotrasporto, che oggi devono in vece aspettare mesi e mesi, fra le difficoltà a imparare la lingua e quelle a studiare le materie previste. Difficilissime perfino per un laureato, come chiunque potrebbe scoprire leggendo quei quiz per ottenere la Cqc”. Quiz che sembrano scritti per aspiranti componenti dell’equipaggio di una navicella spaziale più che per un giovane che voglia mettersi al volante di un camion…  

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