Strada Facendo

Non aprite quella porta? L’horror più spaventoso oggi s’intitolerebbe “Non percorrete quel ponte”

Non aprite quella porta è il titolo di una celebre serie di film horror. Non percorrete quel ponte potrebbe diventare invece il “titolo” del peggior incubo per milioni di automobilisti, camionisti, motociclisti in viaggio ogni giorno dopo i nuovi crolli di ponti e cavalcavia. Ma quali sono i ponti che potrebbero essere a rischio. Un lungo elenco figura negli atti dell’inchiesta aperta dai magistrati della Procura della Repubblica di Genova proprio perché “sospettati” d’essere a rischio di possibili cedimenti strutturali, di crolli. Sulla A 26 ci sono i ponti Pecetti e Fado chiusi lunedì sera; il viadotto Vegnina; il viadotto Biscione; il ponte statale del Monferrato; il Rocce Nere; il Bormida: lo Stura; il Gargassa); sulla A7 il Coppetta, il ponte Scrivia; il Busalla); sulla A 12 il Veilino, il Bisagno e il Sori; sulla A10 (l Ponticello ad Archie il sottovia Schiantapetto). Poi ci sono ilPaolillo, sulla Napoli-Canosa di Puglia; il Moro, a Pescara, sulla Bologna-Taranto. Nomi per molti fino a pochi giorni fa sconosciuti, oggi diventati invece “famosi” per poter rappresentare un rischio.Un pericolo oltretutto elevato, almeno secondo gli inquirenti che hanno confermato al quotidiano La Repubblica come, per esempio, il Pecetti e il Fado, “che secondo la valutazione trimestrale pubblicata da Aspi non figurano neppure con un voto 50, di basso rischio”, sarebbero invece da classificare, alla luce dei controlli eseguiti dai consulenti tecnici del tribunale, “a livello 70, cioè con pericolo elevato”. Un quadro allarmante, di cui non si erano accorti i responsabili del monitoraggio delle condizioni delle infrastrutture che, sempre secondo gli inquirenti, “non avrebbero avuto il controllo sulla sicurezza dei viadotti”.

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