Sono diverse le “croci” che il mondo dell’autotrasporto deve portare. Una di queste è rappresentata dal dumping sociale, ovvero il ribasso dei prezzi proposto da imprenditori senza scrupoli prontissimi a fare concorrenza sleale a chi rispetta invece le regole attraverso l’utilizzo di manodopera a costi inferiori e senza tutele per i lavoratori. Un dumping che è la diretta conseguenza dell’enorme disparità delle condizioni di lavoro e di retribuzioni per i conducenti dei camion fra i vari Paesi europei . “Nel trasporto internazionale, un’ora di guida sulla stessa strada e con le stesse merci può costare 8, 28 o 33 euro a seconda che il conducente lavori per una società bulgara, una italiana o una belga”, si legge nel rapporto realizzato dall’Ufficio studi di Conftrasporto e presentato a Villa d’Este, a Cernobbio, in occasione del 5° Forum internazionale di Conftrasporto. “E nel frattempo, sulle nostre strade ‘marciano’ mezzi altamente inquinanti di imprese straniere che viaggiano con regole meno restrittive di quelle italiane anche in tema ambientale”.