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Sistri addio: un registro gestito dal ministero per l’Ambiente traccerà i rifiuti pericolosi

Sistri addio. Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti salito alla ribalta delle cronache come uno dei più grandi “fallimenti” italiani, costato montagne di denaro e mai diventato funzionante, uno degli emblemi di quanto di peggio può realizzare il Belpaese, è finalmente “morto” per lasciare spazio al nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente. Ad annunciarlo è stato Eugenio Onori, presidente dell’Albo nazionale gestori ambientali (Anga), nel corso di un’audizione davanti alla commissione parlamentare Ecomafie, sottolineando che il nuovo registro è stato istituito ma “non andrà in funzione domani” e che la direttiva dell’Unione europea, in corso di recepimento, “oltre a prevederlo per i rifiuti pericolosi, prevede anche che gli Stati possano istituire un Registro elettronico nazionale per i rifiuti non pericolosi per dare dati omogenei e semplificare la vita di imprese e amministratori”.

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