L’inchiesta della Procura della Repubblica di Lecco sulla tragedia del cavalcavia di Annone Bianza, ceduto di schianto l’8 ottobre 2018 uccidendo un automobilista che proprio in quel momento stava passando sotto e ferendo altre sei persone, nell’indicare i sei presunti colpevoli chiamati a rispondere delle accuse di omicidio e disastro colposo, ha fatto chiarezza su una questione particolarmente importante per l’intero sistema dell’autotrasporto eccezionale. La chiusura delle indagini, con l’indicazione delle responsabilità da parte di responsabili della pubblica amministrazione e dell’Anas (cliccate qui per leggere l’articolo) ribadisce infatti chiaramente che gli accertamenti sulle caratteristiche delle strade, e soprattutto sulla tenuta dei ponti, spettano agli enti gestori e non a chi le utilizza. Una tesi che avrebbe dovuto ovvia per chiunque, ma che incredibilmente non era stata considerata tale dagli amministratori pubblici che avevano invece richiesto alle imprese di autotrasporto che chiedevano le autorizzazioni di provvedere a individuare, pagandoli di tasca propria, professionisti chiamati a stabilire se i ponti avrebbero sopportato il peso dei mezzi in transito.