“Cosa c’entra un cavalcavia che crolla con l’aumento del prezzo del gasolio, la legge europea che obbliga i camionisti a non superare le nove ore di guida in una giornata e la concorrenza polacca? C’entra”. Lo sostiene Milena Gabanelli, che sul Corriere della Sera ha realizzato un’inchiesta e sul peso che da anni sopportano. “La maggior parte dei viadotti sono stati costruiti alla fine degli anni Cinquanta e inizio anni Sessanta, quando i trasporti da 100 tonnellate erano rarissimi. Da allora è cambiato il mondo: è cresciuto il trasporto su gomma e pian piano anche i carichi eccezionali. Ed è proprio il «peso», che, anno dopo anno, ha stressato i ponti”, spiega la Gabanelli, che nel servizio mette l’accento anche sull prezzo del gasolio e sulla “giustissima” legge sulle ore di guida.
“La conseguenza”, spiega Milena Gabanelli, “è che si carica sempre di più per risparmiare sui costi, mentre i cavalcavia sottoposti a continue oscillazioni sono sempre rimasti quelli degli anni 60”. “Ma Anas e province non lo sanno che è cambiato il mondo e che vanno rinforzati?”, chiede la Gabanelli, che mette in evidenza anche l’incredibile iter necessario per ottenere l’autorazzione a un trasporto eccezionale. “Funziona così: una ditta che ha sede a Lecco e deve fare un trasporto che supera le 44 tonnellate da Legnano a Porto Marghera deve fare richiesta di 27 nulla osta a Anas, Società Autostrade, Regioni, Province e tutti i Comuni che quel camion attraversa e ognuno si occupa del suo pezzettino di carta. E se il pezzettino di carta non arriva entro 60 giorni vale il silenzio assenso. Magari la ditta”, spiega Milena Gabanelli, “non sta lì ad aspettare due mesi, visto che tra l’altro la concorrenza straniera negli ultimi dieci anni gli ha rubato il 23 per cento del mercato”. Clicca qui per leggere e vedere il servizio completo.