Ultimi metri per l’omicidio stradale. Il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha infatti posto la questione di fiducia sul disegno di legge, già approvato alla Camera. La prima chiama è prevista per oggi pomeriggio alle 17. “Questo governo non si deve vergognare di mettere la fiducia su un provvedimento così importante ma sono orgogliosa di porre la fiducia su un disegno di legge a tutela delle vittime della strada”, ha detto il ministro Maria Elena Boschi rispondendo al senatore Carlo Giovanardi che mentre il ministro poneva la fiducia in Aula al Senato ha gridato: “Vergogna, vergogna”.
“L’elemento centrale del disegno di legge sull’omicidio stradale è il fatto che i reati vengono configurati esclusivamente sotto il profilo della colpa e quindi puniti con una reclusione la cui entità dipende dal grado della colpa stessa”, ha dichiarato il senatore del Pd Luigi Cucca, relatore del disegno di legge sull’omicidio stradale. Con le nuove norme, sottolinea “si darà una risposta seria e concreta alla domanda di giustizia troppe volte rimasta in questi ultimi anni inascoltata, di fronte ai tanti casi eclatanti che troppo spesso riempiono le cronache, anche recentissime, nei quali persone incolpevoli, giovani, padri e madri di famiglia, bambini restano vittime di incidenti stradali provocati da persone che si mettono alla guida dopo aver assunto sostanze alcoliche o stupefacenti e che attuano comportamenti di guida assolutamente contrari al codice della strada. La nuova legge è sicuramente perfettibile, ma sono certo che molto si potrà fare e si farà con la riforma del codice della strada, che è già in discussione in Commissione Trasporti. È però certo che da quando questo testo diventerà legge ci sarà un cambio di passo. Essa infatti costituirà un deterrente, che contribuirà in maniera determinante alla diffusione di una regola basilare per chi si pone alla guida di un veicolo, con la consapevolezza di avere in mano un mezzo che può rivelarsi un’arma letale: bisogna cioè abituarsi”, ha concluso Cucca, “al principio che chi guida non beve e chi beve non guida, è finito il tempo del lassismo”.
“L’ennesima barbara fiducia che, a maggior ragione su un provvedimento come questo, conferma una sola cosa: le azioni efficaci costano e, quindi, è meglio puntare sulla demagogia a buon mercato”, ha dichiarato Maria Mussini, vicepresidente del gruppo Misto. “La parte del leone, nel disegno di legge, non a caso, la fanno le punizioni esemplari e, a quanto pare, non importa se all’interno della legge permangano delle gravi lacune”. La senatrice del gruppo Misto denuncia anche “l’incapacità di questa norma di distinguere i gradi di responsabilità diverse tra i soggetti che commettono il reato di omicidio stradale. L’equiparazione che di fatto si avalla tra chi agisce sotto l’effetto dell’alcol o di stupefacenti e chi, invece, è solo vittima di una tragica distrazione, infatti è ingiusta e non sarà priva di conseguenze quando la legge sarà effettiva”.
“Per l’ennesima volta”, spiega in una nota il senatore dei Conservatori e Riformisti, Piero Liuzzi, “ci troviamo di fronte a un provvedimento opaco che non risponde alla domanda di giustizia dei cittadini e delle associazioni delle vittime della strada. Il testo prevede pene spropositate che colpiscono anche chi incorre in mero errore. Non c’è alcun equilibrio, nessuna proporzione. Inoltre la richiesta di fiducia da parte del governo a riguardo è semplicemente incomprensibile”.