Quanto accaduto in Francia è tragico: per coloro che sono rimasti coinvolti, per le loro famiglie, per l’intera società civile che non può, di fronte al terrorismo più sanguinario, commettere l’errore imperdonabile di dividersi e sottovalutare le possibili conseguenze delle stragi allo Stadio di Parigi, al teatro Bataclan, al ristorante Le Petit Cambodge. Eventi talmente tragici da rendere impensabile il fatto che anche una sola persona possa sottovalutarli e che, superata l’ondata d’indignazione, si possa far passare quanto successo in seconda linea. Sarebbe come decidere, consapevolmente, di voler viaggiare a ritroso nel tempo verso le orrende atrocità naziste. Commettere un simile errore sarebbe diabolico. E per non sbagliare occorre principalmente imbracciare un’arma, pacifica: quella di una vera politica dei controlli, di cui Conftrasporto da anni segnala l’assenza destinata solo a favorire fenomeni d’illegalità, a spalancare le frontiere a traffici illegali. Da quelli degli immigrati a quelli di armi. Di fronte a situazioni eccezionali occorrono eccezionali decisioni. Come, per esempio, sopprimere temporaneamente il cabotaggio terrestre. In alternativa, se gli eurocrati dovessero accampare le “solite scuse”, si potrebbe almeno dare attuazione a un sistema di prenotazione, da effettuarsi sette giorni prima di intraprendere un trasporto di cabotaggio in Italia e per i trasporti internazionali provenienti da Paesi extra Ue. Un sistema che, prevedendo una notifica da inoltrarsi con largo anticipo sul viaggio, indicando l’impresa, il conducente del veicolo, il percorso e altre importanti informazioni, consentirebbe di programmare controlli mirati. Senza i quali si favoricono non solo le distorsioni della concorrenza ma anche l’ingresso nei Paesi dell’area Schengen di clandestini e, forse, di potenziali terroristi.
Paolo Uggé, (presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio)