“Fa piacere sapere che il traffico su Brebemi aumenta, perché nulla è più deprimente di vedere inutilizzata un’opera immensa, fortemente impattante e con carico pesante e crescente sulle casse pubbliche. Se c’è, almeno funzioni. Ma le buone notizie finiscono qui. Con una capacità di 120mila veicoli giornalieri e previsioni per 60mila, le “punte” di 38mila veicoli nei giorni feriali non possono considerarsi un successo e neppure l’avvio di un riequilibrio autonomo (con i pedaggi e senza aiuti di Stato) dei conti di Brebemi. Insomma 38mila veicoli, quando si raggiungono, visto che sono le punte di traffico di una strada provinciale”. Lo ha detto Dario Balotta, responsabile di Legambiente Lombardia per i trasporti, commentando i dati di traffico diffusi da Brebemi.
“I saldi del 45 per cento delle tariffe nel week end sono la plastica dimostrazione che la domanda di traffico è ancora modesta. La caratteristica dei veicoli che utilizzano l’A35 è residenziale/pendolare con percorrenze chilometriche limitate, vanificando cosi la modesta crescita di veicoli. Modesta perché il punto di partenza era bassissimo. L’apertura della Teem ha si fatto aumentare leggermente il traffico per Brebemi, ma ha creato una nuova autostrada che non si ripagherà mai da sola con i pedaggi, visto quanto è costata (1,8 miliardi). Ora, per recuperare traffico, Brebemi propone una nuova opera: il collegamento con l’A4 a Castegnato. Nuovi enormi costi con il miraggio che basti aggiungere solo un nuovo anello mancante, ma cosi si posticipa il problema, il debito che non si ripagherà mai cresce. Il territorio diventerà una gruviera per inseguire il riequilibrio finanziario di una concessionaria autostradale controllata da Gavio e da Banca Intesa. Proprietà che controlla anche la Teem e la CentroPadane e sta pensando esclusivamente ad ampliare la sua rete nella bassa pesando sulle casse pubbliche”.