La benzina dovrebbe costare meno di 1,4 euro al litro. Il gasolio meno di 1,2 euro. Il prezzo del greggio, infatti, è simile a quello di novembre 2010 ma, come spiega l’Unione petrolifera nel Preconsuntivo 2014, la benzina costa circa 27 centesimi in più rispetto ad allora, di cui 23 dovuti alle tasse e 4 all’effetto cambio; quello del gasolio è invece più alto di circa 33 cent (28 tasse e 5 cambio). “L’aumentata componente fiscale ha sterilizzato qualsiasi vantaggio per gli automobilisti”, commenta l’Unione petrolifera.
Nel Preconsuntivo 2014, l’Unione petrolifera sottolinea che in Italia la tassazione sulla benzina è pari al 63 per cento del prezzo finale, contro una media europea del 58 per cento: sul gasolio le percentuali sono pari rispettivamente al 58 e al 51 per cento. Lo stacco fiscale con l’Europa, che attualmente è attorno ai 22 centesimi, è destinato ad aumentare tenendo conto che nuovi aumenti delle accise (2,5-3 cent) sono previsti dal 1° gennaio 2015 (DL Imu del 2013). Ulteriori aumenti, avvertono i petrolieri, sono previsti fino al 2021 in virtù di diverse clausole di salvaguardia contenute in vari provvedimenti legislativi per un ammontare totale di oltre 3,2 miliardi di euro (al netto dell’Iva anch’essa destinata ad aumentare). Se tutte le clausole previste dovessero essere esercitate l’aumento complessivamente sarebbe pari a 10-12 centesimi.