Sottosegretario De Caro, intervenga affinchè vengano riviste le sanzioni a carico dell’impresa per le violazioni su tempi di guida e di riposo. È questo il messaggio che il segretario generale della Fiap, Silvio Faggi, ha inviato a sottosegretario ai trasporti Umberto De Caro, chiedendo che venga risolto “un problema scottante che da tempo penalizza le imprese di autotrasporto. Complice un buco legislativo relativo all’impianto sanzionatorio previsto comma 14 dell’articolo 174 del Codice della Strada, che punisce alla stessa stregua sia le imprese che non fanno alcuna formazione, organizzazione e controllo dei propri autisti, sia quelle più attente ai problemi della sicurezza che invece hanno adottato comportamenti virtuosi”, scrive il rappresentante di Fiap, “l’impresa che nell’esecuzione dei trasporti non osservi le disposizioni contenute nel regolamento (CE) n. 561/2006, è infatti soggetta alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 324 a 1.294 euro “per ciascun dipendente cui la violazione si riferisce”, oltre a rispondere in solido per il pagamento delle singole sanzioni a carico dei propri autisti. La disposizione normativa di cui al comma 17, nel punto in cui statuisce che la sanzione vada comminata “per ciascun dipendente cui la violazione si riferisce”, ha da sempre sollevato più di qualche dubbio, riaprendo la spinosa questione della (corretta) interpretazione delle norme. La norma infatti, così come è scritta, presta il fianco a diverse interpretazioni contraddittorie: una più severa nei confronti dell’impresa, peraltro adottata dal inistero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dagli organismi di controllo, che prevede l’applicazione a carico dell’impresa una sanzione (di 324,00 euro nella misura minima) per ciascuna violazione alle norme sulle ore di guida e di riposo commessa da ciascun dipendente autista della stessa, l’altra più tollerante (e forse per questo quasi mai applicata dagli zelanti Funzionari dell’Ispettorato del Lavoro) che prevede una sola sanzione di 324,00 euro , a prescindere dal numero di infrazioni commesse dai propri autisti. Interpretando in modo così volutamente punitivo la norma, si arriverebbe all’assurdo che se un’azienda facesse guidare il proprio autista una sola volta per ben 2 ore in più rispetto al limite di guida imposto dalla legge verrebbe sanzionata meno (324 euro) di un’altra che facesse guidare il proprio autista per tre volte nell’arco di un mese, ma per soli cinque minuti in più rispetto al limite massimo imposto dalla legge (324×3=972 euro), nonostante sia evidente che è la prima ad aver messo maggiormente in pericolo la sicurezza dei trasporti. La mancata organizzazione, formazione e controllo dell’operato dei propri autisti è un’unica omissione dell’impresa, che poi si esplica in più infrazioni che gli autisti commettono su strada. Se è giusto che ciascuna infrazione commessa dagli autisti venga loro contestata, è altrettanto giusto che l’impresa venga sanzionata una sola volta per ciascun autista alle proprie dipendenze, nei confronti dei quali sia stato accertato un difetto di formazione/organizzazione/controllo, a prescindere dal numero di violazioni alle norme sui periodi di guida e di riposo poi commesse dal medesimo autista. Questo tema era, a onor del vero, già in passato era stato oggetto di incontri fra ministero dei Trasporti, ministero del lavoro e associazioni dell’autotrasporto, rimanendo tuttavia lettera morta a detrimento delle già vessate aziende di trasporto Italiane”. Ed è proprio per non far cadere l’attenzione su una così importante questione che Fiap ha ritenuto opportuno farsi portavoce presso il sottosegretario De Caro della necessità di modificare il disposto normativo, avanzando ben due proposte di modifica, nell’intento di salvaguardare come è giusto la sicurezza dei trasporti, evitando tuttavia che si giunga a pericolose strumentalizzazioni delle norme.