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L’ultima beffa del Sistri? L’esenzione per le imprese di trasporto con meno dipendenti

“È incoerente esentare dall’applicazione del Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti, le imprese di autotrasporti con meno di dieci dipendenti, perché questo significa l’esclusione di quasi il 90 per cento delle aziende, rendendo così vano l’obiettivo di combattere l’eventuale presenza di esponenti della malavita nel settore del trasporto di rifiuti. L’esenzione dall’applicazione del Sistri servirebbe solo a offrire, anche se temporaneamente, l’opportunità alle mafie di utilizzare vettori non sottoposti al sistema di tracciabilità”. Con queste parole il  presidente di Conftrasporto Paolo Uggè ha commentato l’annuncio del decreto ministeriale con il quale il Governo intende escludere dal Sistri le piccole imprese. “La scelta rimette inoltre in gioco anche i vettori esteri e rischia di mettere in burla un obiettivo serio e condiviso da Conftrasporto, di avere cioè un sistema funzionante e applicato a tutti”, ha aggiunto Paolo Uggè, invitando contemporaneamente il ministro dell’Ambiente a fornire garanzie sul funzionamento del sistema. “In caso di funzionamento  non si comprendono i motivi dell’esclusione annunciata per una gran parte di imprese che sono al di sotto dei dieci dipendenti; se invece il sistema presenta ancora disfunzioni, non si comprende la logica di penalizzare le imprese strutturate” ha concluso il presidente di Conftrasporto, ricordando come “il ministro  debba spiegare chiaramente la situazione, soprattutto dopo che il sottosegretario all’Ambiente, Silvia  Velo, ha riferito in Parlamento in merito a possibili violazioni contrattuali che potrebbero portare alla disdetta del contratto. Noi non accetteremo passivamente una nuova presa in giro”.

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