Strada Facendo

È scontro fra trasportatori e Governo: il 9 dicembre partirà lo sciopero dei Tir?

L’Italia è a un passo dalla paralisi, causata dal fermo nazionale dell’autotrasporto. Anche se al termine dell’incontro avvenuto oggi al ministero dei Trasporti fra i rappresentanti del Governo e i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto nessun dirigente di Unatras ha pronunciato la parola sciopero, in attesa del comitato esecutivo di Unatras convocato per domani sempre a Roma, il fermo nazionale dell’autotrasporto appare ormai quasi una certezza. Così come appare quasi sicura anche la data del fermo che potrebbe scattare a cavallo del 10 dicembre. Ipotesi che sembrerebbero in qualche modo avvalorate anche dalle scarne risposte alle nostre domande rivolte, al termine dell’incontro al ministero, a Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, che fra molti “no comment” non ha potuto fare a meno di ammettere che “purtroppo non sono arrivati da parte del Governo i segnali concreti che il mondo dell’autotrasporto si attendeva”. Poche parole che assumono però un significato ben preciso se rilette alla luce di quanto scritto in un comunicato stampa diffuso dai responsabili di Unatras solo pochi giorni fa, sempre al termine di un incontro avvenuto tra i rappresentanti delle associazioni di categoria e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti. Un comunicato in cui i vertici di Unatras, l’unione delle associazioni degli autotrasportatori, affermavano che “nel riscontrare  l’assoluta assenza di atti concreti rispetto agli impegni presi, in particolare sul tema accise,  l’unione ha deciso di convocare il proprio esecutivo con all’ordine del giorno la valutazione degli incontri avuti con il ministero dei Trasporti e l’eventuale proclamazione del fermo nazionale della categoria prima di Natale”. Frasi che non lasciano spazio a troppe interpretazioni, così come non sembra lasciare dubbi sul pericolo concreto di un fermo nazionale dell’autotrasporto un’altra affermazione rilasciata sempre pochi giorni fa nel comunicato diffuso da Unatras: “L’incontro con i rappresentanti del Governo non solo non ha portato nessun elemento concreto di novità  rispetto alle precedenti riunioni, ma anzi ha permesso di scoprire che sono stati rigettati gli emendamenti alla legge di Stabilità presentati per assegnare all’Albo ruoli e funzioni che possano arginare la competizione sleale e garantire la rappresentatività della categoria. Di fronte al fatto che non è stata fornita alcuna certezza  per quanto riguarda l’abrogazione della norma che introduce il taglio dei rimborsi delle accise per l’autotrasporto di merci e persone, tema centrale di tutti gli incontri e premesso che il sottosegretario si è limitato a confidare nell’impegno del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti  per ripristinare questa agevolazione nel pieno delle sue originarie previsioni, il mondo dell’autotrasporto non ha potuto che convocare urgentemente l’esecutivo di Unatras per il 14 novembre per valutare eventuali e auspicati elementi di concretezza rispetto a quanto emerso sino a oggi”. Dunque sarà la paralisi dei trasporti proprio alla vigilia di Natale, come in molti temevano, con pesantissime ripercussioni come accadde nel 2007 quando i Tir si fermarono a Santa Lucia? “Impossibile azzardare ipotesi, per sapere qualcosa bisognerà attendere domani e le decisioni di Unatras”, ha laconicamente commentato Paolo Uggè aggiungendo che, nel caso la protesta dovesse davvero scattare, “esiste un codice di autoregolamentazione che prevede che la data del fermo venga scelta almeno 25 giorni prima della protesta mentre lo stesso codice di autoregolamentazione impedisce di farlo dal 20 dicembre al 6 gennaio”. Calendario alla mano la protesta potrebbe scattare esattamente dal 9 dicembre…

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