“L’Italia non potrà avere un futuro se non ci sarà continuità nella politica, se non ci sarà un governo forte e duraturo capace di progettare e realizzare nuove infrastrutture in tempi brevi e certi. Senza questo il Paese sarà costretto a ripetere le colossali stupidaggini alle quali abbiamo esistito negli ultimi anni. Un esempio? Il Ponte sullo Stretto di Messina. Abbiamo avuto un Governo che l’ha approvato, che ha detto all’Europa che l’Italia era pronta a realizzarlo. Poi quel Governo è caduto e chi è subentrato alla guida del Paese ha cancellato tutto. Poi di nuovo è cambiato Governo e il Ponte è tornato fra le priorità, quindi nuovo cambio di Governo e il Ponte sullo Stretto è stato di nuovo smontato…”. Con queste parole Fabrizio Palenzona, presidente onorario di Conftrasporto, ha lanciato l’invito al Governo a intervenire prima che l’Italia perda ulteriormente competitività, rendendo una crisi già profondissima ancora più grave.
“Sono molto preoccupato per il mio Paese”, ha aggiunto Fabrizio Palenzona, “per un Paese che ha perso anni, decenni, per progetti che, ancora oggi, a distanza di tanti anni, non sono ancora stati realizzati. Con l’aggravante che, dopo 20 anni dall’approvazione, quei progetti, se venissero realizzati oggi sarebbero già vecchi, inadeguati alla nuova realtà e alle esigenze di un mercato in continua evoluzione”. E per sottolineare la drammatica incapacità del nostro Paese a essere competitivo, Fabrizio Palenzona ha citato il caso dei porti italiani e del trasporto merci via mare: “Basti pensare che le merci che arrivano via mare destinate alla Lombardia non passano dal porto di Genova, ma da quello di Rotterdam”, ha concluso Palenzona. “E tutto questo è inammissibile. Per cambiare strada occorre che la politica torni a fare ciò per cui è nata: far crescere il Paese, condividendo le priorità e definendo i percorsi per raggiungerle, e smetterla di essere solo un sinonimo di ‘ndrangheta e malaffare come invece oggi purtroppo appare agli occhi di molti”.