Strada Facendo

Perché non punire i “pirati” della strada con multe proporzionali al loro reddito?

Perché non punire gli eccessi di velocità sulle strade (e magari  anche altre violazioni del Codice della strada che possano mettere in pericolo la vita di altre persone) con multe proporzionate alla dichiarazione dei redditi, in modo da far sì che una sanzione abbia veramente un effetto “educativo” sugli automobilisti più fuorilegge, a cominciare da tanti “figli di papà” ai quali una multa di poche centinaia o addirittura decine di euro non fa alcun effetto? E’ questo il riassunto della domanda che un lettore di Stradafacendo ha rivolto all’avvocato Giangiacomo Alborghetti, consulente del blog in materia giuridica. Ecco il testo della lettera.  “Egregio avvocato, tempo fa mi è capitato di leggere la notizia di un automobilista che si è visto recapitare una multa da 800mila euro per aver lanciato la sua Mercedes Sls Amg alla velocità di 290  chilometri orari su un’autostrada con limite a 120 chilometri l’oradella Svizzera, Paese in cui le  sanzioni vengono calcolate in relazione alla dichiarazione dei redditi. Sarebbe possibile applicare una simile norma anche in Italia, in modo da fare prevenzione vera nei confronti di tanti figli di papà abituati a girare con pacchi di biglietti da 500 euro in tasca e ai quali evidentemente una multa da 500 o 1000 euro non fa un baffo? Oppure potrebbe esserci qualche problema di incostituzionalità in un Paese in cui, come si legge nelle aule dei tribunali, la legge è uguale per tutti (anche se poi tutti sanno che non è affatto vero!) Daniele G. Bergamo

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