“Autotrasporto e costi minimi di esercizio: inaccettabile l’applicazione indiscriminata degli indici ministeriali”. È questo il messaggio che i responsabili dell’associazione di imprese di autotrasporto, Anita, hanno affidato a un comunicato stampa nel quale si sottolinea come “la mancata individuazione di parametri di differenziazione di costo per le varie tipologie di trasporto e di trattamento tra contratti scritti e verbali rischia di danneggiare l’intero sistema di autotrasporto, finendo per imporre una tariffa contraria alle norme di libera concorrenza.
Dopo la mancata determinazione dei costi minimi di esercizio da parte dell’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, i dati elaborati mensilmente dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti sono applicabili anche ai contratti scritti e, indistintamente, a tutte le tipologie di trasporto”, si legge sempre nel comunicato”, e per Anita è inaccettabile che siano applicati costi minimi di esercizio che non tengano conto della dimensione e della struttura organizzativa delle imprese, dell’impegno tecnologico e strutturale richiesto dalle diverse tipologie di trasferimento e movimentazione della merce”. Pertanto, Anita “auspica che i lavori dell’Osservatorio riprendano a breve affinché si individuino dati realistici di costi minimi che rispondano al meglio alle esigenze delle imprese di autotrasporto”.