Multe salate e sequestro del veicolo. Ecco quello che si rischia montando sulle proprie vetture pneumatici non omologati. Il giro di vite attuato con l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada mette paletti rigidi sia per chi circola con gomme non omologate, sia per chi le produce o le commercializza. Le sanzioni per chi circola con pneumatici non omologati (privi della marcatura “E” seguita da un numero che indica il Paese che ha rilasciato l’omologazione) varia da 80 a 318 euro, oltre al sequestro del componente o dell’intero veicolo. Per ottenere il dissequestro, tra l’altro, è necessario rimuovere a proprie spese gli pneumatici non omologati. Il Ministero dell’Interno, come informa Federpneus (Associazione nazionale rivenditori specialisti di pneumatici), ha emanato una circolare con cui “suggerisce” agli organi preposti al controllo “fermo restando le diverse disposizioni che potranno essere impartite in sede provinciale dalle rispettive Prefetture, di procedere al sequestro, con la materiale sottrazione a chi lo detiene, del dispositivo non omologato o non approvato soltanto laddove ciò sia tecnicamente possibile senza pregiudizio per la sicurezza del veicolo e sia compatibile con i tempi e le modalità del servizio”. In caso contrario si dovrà procedere al sequestro dell’intero veicolo. Le sanzioni sono ancora più pesanti per chi importa, produce o commercializza pneumatici non omologati: l’articolo 77 del Codice della strada prevede infatti una multa che va da 779 a 3.119 euro. Anche in questo caso però alla sanzione si aggiunge il sequestro e la confisca degli pneumatici non omologati anche se installati. È decisamente meglio, quindi, verificare se sugli pneumatici montati sulle nostre vetture c’è la sigla “E”.