Sul fronte dei costruttori esteri, Ford si conferma a gennaio il primo importatore in Italia con una quota del 9,32 per cento, seguita da Volkswagen (7,85 per cento) e Opel (5,94 per cento). Seguono in classifica le francesi Citroen (4,93 per cento), Renault (4,76 per cento) e Peugeot (4,42 per cento).
Il Centro Studi Promotor rileva che il dato di gennaio avrebbe potuto essere lievemente migliore se alcune case non avessero annunciato di non voler più fare chilometri zero. Ma la chiave di volta del mercato 2011 potrebbe essere il recupero dell’economia che “procede molto lentamente, ma procede”. Per Csp le stime in termini di maggiori auto venture “si collocano in una forchetta compresa tra 1.850.000 e 1.950.000 e quindi su volumi ancora molto lontani da quelli degli anni d’oro vissuti non molto tempo fa”. Per l’Unrae, l’associazione che raduna le case estere operanti in Italia, la flessione di gennaio “è conseguenza diretta del basso numero di ordini rimasti inevasi alla fine del 2010”. L’Unrae rileva che “anche gli ordini raccolti in gennaio (159.000 unità) sono inferiori a quanto mediamente si registra nel primo mese dell’anno, anche se superiori di circa il 27 per cento rispetto ai 125.000 del gennaio 2010”. Per Federauto, l’associazione dei concessionari, “il risultato negativo sarà il leit-motiv del primo trimestre 2011” e il presidente Filippo Pavan Bernacchi stima per il 2011 “un mercato da 1.800.000 targhe, che rispetto ai quasi 2.500.000 del 2007 significano un -28 per cento”. Per l’Anfia il mercato di gennaio è ben al di sotto della media degli ultimi 10 anni e sottolinea come la quota di penetrazione delle vetture ad alimentazione alternativa sul totale immatricolato – che nel 2010 si attestava al 17,7 per cento e nel solo mese di dicembre era al 9,1 per cento (il valore più basso dell’anno) – a gennaio 2011 è del 6 per cento circa.