Un invito alla prudenza rimarcato anche dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, secondo cui “è necessario far capire ai giovani che il vero sballo sono le forti emozioni che ci può regalare la vita”. E nel caso di comportamenti scorretti, “è compito prioritario delle famiglie correggerli finché si è in tempo”. Alle famiglie ha chiesto aiuto anche il Moige – Movimento genitori: da un’indagine condotta dalla Swg risulta che un genitore su tre non fa indossare sempre le cinture di sicurezza ai propri figli, il 51 per cento permette che i bambini di 10-12 anni si siedano anche sul sedile anteriore e solo due preadolescenti su 10 vengono fatti accomodare su un apposito seggiolino (base di rialzo omologata). Inoltre, solo il 43 per cento del campione (1.000 genitori di tutta Italia con figli tra i 10 e i 17 anni) fa indossare il caschetto ai figli che vanno in bicicletta, coi pattini o con lo skate. In generale, il 20 per cento dei genitori non è in grado di fornire una stima reale degli incidenti in cui vengono coinvolti i minori. “Sono il 27 per cento del totale”, ha risposto il direttore del servizio di Polizia stradale Roberto Sgalla, intervenendo a margine della presentazione dell’indagine e del lancio della campagna di educazione stradale itinerante “Corri il rischio: vivi sicuro!” promossa dal Moige con il Ministero della Gioventù, Aci, Polizia Stradale, Fondazione Ania e Società italiana di traumatologia della strada. La campagna raggiungerà otto regioni, coinvolgendo 18 mila studenti delle scuole medie, 30 mila genitori e altre 50 mila persone che parteciperanno alle attività nelle piazze. Con queste iniziative, ha aggiunto Sgalla, “ci rivolgiamo ai ragazzi, affinché diventino primi testimoni verso i genitori, aiutandoli a non sbagliare”.