L’accordo è stato presentato al Viminale dal ministro assieme al presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati, al capo della Polizia, Antonio Manganelli, e al comandante generale dei Carabineri, Leonardo Gallitelli. “In questi anni”, ha detto Maroni, “abbiamo investito molto nella sicurezza stradale, modificando il sistema legislativo, aumentando i controlli e mettendo in campo diverse iniziative di sensibilizzazione”. Investimenti che hanno dato risultati positivi, come ha ricordato il ministro dell’Interno, perché nel 2009 il numero delle vittime degli incidenti stradali rispetto all’anno precedente è calato del 10 per cento e le modifiche al Codice della strada entrate in vigore il 30 luglio hanno fatto sì che in tre mesi (30 luglio-31 ottobre) i morti diminuissero del 15,6 per cento e gli incidenti calassero del 5,6 per cento. “Dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per raggiungere l’obiettivo indicato dell’Unione europea”, ha aggiunto Maroni sottolineando che “le vite si salvano rispettando le regole, che ci sono e sono severe: se fossero rispettate al 100 per cento potremmo ridurre quasi a zero gli incidenti stradali”.
Per incrementare i controlli sulle strade, la Fondazione Ania pensa che sia necessario dotare le forze dell’ordine di strumenti tecnologicamente avanzati per verificare l’assunzione di alcol e droghe da parte dei guidatori e il rispetto della normativa sui tempi di guida e di riposo da parte degli autotrasportatori. Proprio per questo ha deciso di fornire alle forze dell’ordine 150 precursori digitali per l’alcol e 20 postazioni complete Police Controller per le verifiche sui mezzi pesanti.
Quanto incida la mortalità stradale sulla società italiana l’ha ricordato il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati: “È una strage a puntate, come 16 terremoti dell’Aquila l’anno, con un milione di infortunati, di cui 20mila paraplegici, l’anno, con un costo di 30 miliardi l’anno, dunque cinque in più della finanziaria”. Convinti che la sicurezza stradale sia una “priorità” anche Manganelli e Gallitelli. Ed è per questo che sono state fatte una serie di iniziative “destinate”, ha detto il capo della polizia, “non solo all’intensificazione dei controlli ma anche alla prevenzione, specie per i più giovani”. “La sicurezza stradale”, ha confermato il comandante dei Carabinieri, “è un bisogno primario”.