“La logistica, come le infrastrutture”, ha spiegato Giachino, “non è né di destra, né di sinistra, ma serve al Paese per ritornare a crescere. Noi siamo una delle nazioni che ha resistito meglio alla crisi ma, secondo la Consulta dell’Autotrasporto e della Logistica, dobbiamo lavorare alla crescita nell’attesa che vengano realizzate le infrastrutture e la nuova politica energetica”.
Una maggiore efficienza che permetterà di portare nuovi traffici al sistema dei porti d’Italia attraverso la sinergia tra le varie piattaforme e che porterà al mezzo punto di crescita aggiuntiva, fondamentale in un’Italia che, da 10 anni, cresce, in media di solo lo 0,9 per cento l’anno. “Si tratta di fare squadra, tra logistica e trasporti, mettendo da parte le polemiche che non servono a nulla se non a far pagare il costo al sistema Italia”, ha proseguito Giachino, “noi possiamo dare un contributo effettivo alla crescita e offrire nuovi posti di lavoro. Segnalo che in Germania, che ha puntato molto sulla logistica, in questo momento i posti di lavoro più ricercati sono dopo gli ingegneri (34mila) gli autisti, a quota 30mila. Oggi dobbiamo credere nella logistica, renderla più efficiente a partire dai controlli doganali sui porti, dagli interporti, dalle ferrovie, creando una piattaforma telematica unica mettendo insieme la piattaforma Uirnet, quella del Sistri, quella dell’albo nazionale dell’autotrasporto. Con il Piano della logistica il Paese crescerà di più e il nostro sistema economico diventerà più competitivo”.