Dai lavori sono emerse alcune indicazioni per risollevare il trasporto merci dalla crisi, partendo dall’opportunità di intercettare i traffici provenienti dall’Asia e dalla piena attuazione del Piano della logistica, che attraverso una strategia di lungo periodo a carattere nazionale sia capace di superare localismi e inefficienze individuando priorità di intervento, riportando al centro dello sviluppo una efficace politica dei trasporti che consenta lo sviluppo delle progettualità e l’impiego dei capitali provenienti dal mondo privato.
In questo contesto, si legge in una nota dell’Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori), “non si può prescindere da una rete infrastrutturale adeguata che consenta di rilanciare il ruolo naturale dell’Italia come ponte logistico all’interno del Mediterraneo. È evidente il ritardo accumulato dal Paese e l’improcrastinabile esigenza di un potenziamento sinergico delle infrastrutture portuali (porti, aeroporti e poli logistici) e delle opere di connessione lineare (autostrade e ferrovie) in una logica di complementarietà e integrazione tra reti e sistemi di trasporto. Infine, occorre individuare un nuovo sistema di governance che ottimizzi le risorse e coordini le diverse realtà territoriali, favorendo l’azione congiunta pubblico-privato, che favorisca la capacità di investimento dei soggetti privati a fronte però di un quadro regolatorio chiaro, stabile e affidabile”.